Oliviero Lessi, una persona che ha coltivato il desiderio, è stato sostenuto dalla curiosità e ha speso la sua vita per migliorare il territorio in cui operava, coinvolgendo tante persone.

A distanza di 28 anni dalla improvvisa scomparsa per un incidente d’auto e proprio nel giorno – il 18 maggio – in cui avrebbe compiuto 70 anni, Oliviero Lessi è stato ricordato a Campalto, dove aveva vissuto l’adolescenza e la prima età adulta. Grazie all’associazione che ne porta il nome, gli è stata intitolata l’aula magna dell’istituto comprensivo Gramsci, al termine di un pomeriggio dedicato al suo ricordo e alla materia per la quale professionalmente si era impegnato, la statistica: insegnava, infatti, questa materia nelle università di Padova e Bologna.
A spiegare perché una persona appassionata di temi sociali come Lessi praticasse la scienza statistica sono state Francesca Bassi e Alessandra Dalla Valle, entrambe docenti al dipartimento di Scienze statistiche dell’università di Padova. «Statistica e calcolo delle probabilità – hanno affermato – sono modi per leggere la realtà attraverso i numeri, riducendo l’incertezza e aiutando le persone a orientarsi nelle scelte quotidiane e importanti della vita».
Ad ascoltare sorpresi come ci sia un nesso profondo fra vita e numeri una cinquantina di studenti della scuola che, frequentando la sezione musicale del “Gramsci”, hanno proposto brani musicali e una coreografia. Poi, per le mani della moglie di Oliviero Lessi, la scopertura della targa che ricorda lo studioso e lega ora stabilmente la scuola alla sua memoria.
Giorgio Malavasi