Una donazione per sottolineare un impegno, per tener vivo un rapporto, in attesa di tempi migliori: è quella fatta dall’Associazione ABIO di Mestre alla Pediatria dell’Ospedale dell’Angelo: “Da ormai quattro mesi i volontari di ABIO, l’Associazione per il Bambino In Ospedale – spiega la Presidente Patrizia De Gobbi – hanno dovuto interrompere il loro quotidiano impegno: da quattro mesi non possiamo accogliere i bambini che arrivano in Pediatria, né possiamo intrattenerli nella sala giochi allestita per loro nel Reparto. Credo che la nostalgia sia di entrambi, e noi volontari davvero sentiamo la mancanza del nostro quotidiano dedicarci ai piccoli pazienti dell’Ospedale. E per questo, anche se da lontano, abbiamo cercato un modo per renderci presenti: i giochi che abbiamo consegnato oggi sono il segno della continuità della nostra presenza”.
Ad accogliere i tanti giocattoli, scelti d’intesa con la Pediatria e adatti alle differenti età dei bambini che accedono al Reparto, c’erano anche la Direttrice dell’Ospedale, la dottoressa Chiara Berti, e il Direttore Generale dell’Ulss 3 Serenissima Giuseppe Dal Ben: “Tra le tante limitazioni che ci ha imposto l’epidemia – ha sottolineato – c’è anche quella di aver dovuto sospendere questo servizio importante di accompagnamento ai bambini in attesa o ricoverati, svolto dai volontari di ABIO. Il personale del Reparto si fa carico comunque dell’accoglienza, cercando di supplire. E intanto da fuori oggi ABIO ci… manda i rinforzi: giochi e giocattoli affidati al Reparto, che saranno distribuiti e utilizzati per i bambini che salgono in Pediatria in questo periodo”.
ABIO Mestre aveva anche in programma di festeggiare i dieci anni dalla sua costituzione, che cadono appunto nel 2020, ma ogni eventuale celebrazione è stata ovviamente rinviata, d’intesa con la Direzione dell’Ulss 3: “Vorremmo tuttavia ricordare – sottolinea la Presidente – l’importanza della presenza di ABIO, che a Mestre sia stata promossa e sostenuta dall’allora Primario di Pediatria, il dottor Giovanni Battista Pozzan”.
La ripresa delle consuete attività dei volontari ABIO in Ospedale, prosegue Patrizia De Gobbi, non è prevedibile quanto a tempi e modalità: “Siamo però anche convinti che ABIO sarà in grado di proporre anche in futuro un ruolo per i propri volontari, nel quale i punti di forza del passato verranno opportunamente trattati ed integrati: da oltre quarant’anni abbiamo infatti saputo crescere e rendere sempre più valida la nostra missione, e potremo farlo, d’intesa con la Direzione dell’Ospedale e dell’Ulss 3, anche nella fase post Covid-19”.