Mille bambole di pezza, le Pigotte, confezionate minuziosamente a mano da anziane ospiti, ma anche da educatrici, familiari e volontarie dell’Antica Scuola dei Battuti, il centro servizi che ha sede in via Spalti a Mestre e fa parte di IPAV, Istituzioni Pubbliche di Assistenza Veneziane.
In vent’anni l’attività di produzione di bambole non si è mai fermata, nemmeno durante la pandemia: in questi giorni, infatti, ne sono state consegnate una quarantina, destinate a Unicef Venezia.
«In questi giorni abbiamo consegnato quaranta Pigotte confezionate durante lo scorso lungo inverno di isolamento assoluto», sottolinea l’educatrice dell’Antica Scuola dei Battuti, Mariagrazia Menegazzo. «Ci siamo organizzate per lavorare per fasi successive, senza contatti diretti e ovviamente rinunciando al lavoro di gruppo. Maria e Gigia sono le ospiti novantenni che hanno lavorato le Pigotte nella propria stanza; poi ci sono stati i contributi delle operatrici Donatella, Rosa, Raffaella, Michela e delle volontarie Anna, Elisa, Nadia, Gianna, Alba, Cristina. Si tratta di un’attività emozionante che mette continuamente in gioco la creatività stimolando la fantasia e l’ingegno di chi vi partecipa».
«Il gruppo di lavoro negli anni non si è mai fermato, arrivando a produrre ogni anno anche sessanta, settanta bambole», raccontano Andrea Zampieri, direttore dell’Antica Scuola dei Battuti, e Sandra Tiozzo, coordinatrice degli educatori. «Tra le nonne ci sono state figure mitiche come Jolanda che, arrivata a 70 anni in casa di riposo, ha continuato a cucire Pigotte fino a quando è morta, a 90 anni: il sogno di questa nonna era arrivare a confezionare 100 bambole di pezza ogni anno. E nel tempo, oltre alle anziane ospiti più brave nei lavori di cucito e nelle attività creative, si sono aggiunte figlie e parenti e molte dipendenti di Ipav, non soltanto tra le educatrici».
Orgoglioso anche il presidente di Ipav, Luigi Polesel: «Progetti come questo rendono evidente l’impegno delle educatrici e di tutti i nostri operatori che non finirò mai di ringraziare perché alla professionalità associano grande umanità e sensibilità. E’ bellissimo constatare che le Pigotte sono una grande passione per un folto numero di donne di tutte le età: chi è brava nel disegno, dipinge il visetto; chi sa cucire, confeziona gli abitini; infine ci sono i capelli di lana da lavorare con abilità raffinate. Un’attività corale realizzata per sostenere le iniziative di Unicef».