Sono vent’anni, ormai, che il presepe esposto per Natale nella chiesa della Beata Vergine Addolorata, ha artefici fissi. Quelli dell’ultimo decennio sono Aldo e Damiano, che, con grande passione e dedizione, portano avanti quella che è oramai una tradizione. Ogni anno lavorano per regalare ai parrocchiani un presepe sempre nuovo, tutto da scoprire.
«Ho iniziato a lavorare al presepe – ricorda Aldo – ancora con Eligio e Beppe, due storici parrocchiani, mentre ora lavoro da una decina di anni assieme a Damiano, il mio “collega”.
«Ci siamo incontrati con Aldo quasi per caso», prosegue Damiano: «Ho sentito che lui preparava e costruiva il presepe e, essendo un lavoro che mi piace, ho deciso di aiutare. Lui porta molte idee, soprattutto nella costruzione delle abitazioni, lavoro nel quale è meticoloso. Io invece porto le mie intuizioni e le mie abilità nella pittura. Combinando le due cose otteniamo il presepe.
E la Natività di quest’anno? I due presepisti dell’Addolorata vi si adoperano da fine settembre: «Con Damiano ci troviamo tutte le sere un paio d’ore, tranne il sabato e la domenica. Quando il Natale si avvicina, capita anche di doverci trovare il sabato e la domenica, o di continuare a lavorare anche a sera tarda».
«Io devo elogiare il mio collega – precisa Aldo – perché la scenografia e la decorazione pittorica, secondo me, sono il punto forte di questo presepe».
Guardando il presepe, anche se ancora in fase di allestimento, si nota la cura dei dettagli, dalle torce ai muri delle abitazioni fino alla palma che si erge nella piazzetta del villaggio.
«Una delle novità di quest’anno – conclude Damiano – è la creazione di una parte desertica, orientale. Si tratta di un paesaggio nuovo perché gli anni scorsi avevamo optato per una ambientazione creata da abitazioni in muro grigio. Poi, una seconda novità riguarda la grotta dove verrà collocato Gesù bambino: gli anni passati veniva posizionata lateralmente rispetto al presepe mentre quest’anno sarà centrale».
Paolo Gasparini