Domenica 15 settembre il gruppo Agesci “Quarto d’Altino 1” ha aperto i festeggiamenti per i suoi primi cinquant’anni di scoutismo.
Numerose erano le persone presenti nel patronato della chiesa di San Michele, tra scout, ex scout, autorità, genitori e simpatizzanti, coinvolte in un programma denso di iniziative: il momento suggestivo dell’alzabandiera col rinnovo delle promesse, i giochi, una ricca e stimolante mostra fotografica, il concerto dei bravi ‘Baden Power’ e una cena col tradizionale ‘panino onto’ organizzato dal ‘gruppo genitori’ dei ragazzi col fazzolettone rosso e giallo, i colori del Quarto d’Altino 1.
Gli avvenimenti, susseguiti a ritmo serrato, oltre a festeggiare i dieci lustri, hanno rivelato lo stile inconfondibile di questo gruppo, che guarda al passato con rispetto e gratitudine verso chi ha saputo intraprendere con coraggio strade nuove e al futuro con passione e sfida nell’educare giovani a diventare cittadini liberi, capaci di relazioni significative e di pace.
Come tra amici che si ritrovano dopo tanto tempo, durante la festa sono affiorati i ricordi dei canti, l’allegria e il senso di unità che si vive durante il fuoco di bivacco, le route, ma anche le riflessioni sul potenziale valore educativo dello scoutismo che, «nonostante le tante regole del metodo, rimane un prezioso spazio di libertà in cui crescere i ragazzi, preparandoli ad affrontare le difficoltà della vita come un’avventura da superare».
La fondazione del gruppo risale ai primi anni Settanta, quando l’allora viceparroco monsignor Mario Ronzini iniziava a raggruppare i giovani nati a cavallo del 1960 e convocava don Mario Porcù ed ex scout di Quarto, con precedenti esperienze nei paesi limitrofi (Roncade e Mestre Carpenedo), per costituire il reparto misto ‘D. Livingstone’, aderendo al Patto Associativo dell’AGESCI nata nello stesso anno dalla fusione di ASCI e AGI. Nel 1979 sorgeva il Clan/Fuoco ‘La Croce del Sud’ e, dieci anni dopo, il branco misto ‘Roccia Della Pace’.
Monica Botter, Giancarlo Pavan, Elia Zorzi e Sauro Gasparello furono i capi fondatori. Ciò che ha poi permesso al gruppo di raggiungere questo importante traguardo è stata la forza della comunità capi, un nucleo di volontari che instancabilmente e gratuitamente cerca di mantenere viva la fiamma dello scoutismo, che, come ricorda il titolo della mostra, ‘non è solo stare insieme’.
«È il nostro stile nel fare le cose, con sentimento di fraterna accoglienza, quello che permetterà a noi capi di rimanere al passo coi tempi, di coltivare le vere relazioni umane, di essere persone significative e portatrici di felicità», commenta infine la capo gruppo Roberta Baroffio. E tale sentimento di profonda gioia appare anche nel motto di questo cinquantesimo: “Più in là, felici di sognare”. Un inno alla fiducia, ma con i piedi per terra.
I festeggiamenti continueranno domenica 22 settembre, con la S. Messa e il pranzo e sabato 12 ottobre con lo spettacolo ‘Aquile randagie’. La mostra sarà aperta durante la sagra patronale, dal 20 al 22 e dal 26 al 29 settembre.
Luisa Ferrari