“Aborto… E il padre?”: è il titolo dell’incontro pubbliche che si terrà sabato 22 ottobre alle ore 15.30 nell’uditorium Santa Maria delle Grazie in via Poerio 32 a Mestre. Interverrà lo psicologo e scrittore Roberto Marchesini.
«Dietro questo titolo, volutamente “graffiante” per suscitare la giusta curiosità – spiega Francesco Bortolato, presidente del Movimento per la vita di Venezia-Mestre – vorremmo cercare di approfondire la figura del padre, colui che oggi si trova sempre o quasi sul banco degli imputati per quanto di brutto o violento avviene nella società: inseguendo la cronaca quotidiana, se ne evidenziano spesso i limiti, l’assenza, l’immaturità, oppure si tenta di capire come dovrebbe adeguarsi ai cambiamenti sociali e familiari. Il problema è che si parte sempre da un “pensiero debole”, che descrive le situazioni in termini sociologici, ma non sa più dire quale sia la natura dell’uomo maschio adulto e genitore, i suoi doni specifici, i suoi talenti, la sua missione nella famiglia e nella società. In poche parole, si annaspa nel buio…».
Roberto Marchesini, psicologo e psicoterapeuta nonché scrittore e conferenziere, «intende invece fare proprio questo, avvalendosi di una base solida, il pensiero di Tommaso d’Aquino; ma niente paura – prosegue Bortolato – non si tratterà di una pedante lezione di tipo filosofico, bensì di un approccio verso la figura maschile molto concreto, che esalta il ruolo di guida e di protezione a cui è per natura chiamata. E già la locandina della nostra conferenza lo anticipa in modo esemplare, proponendo le figure di Enea e di San Giuseppe».
Oggi parlare in questi termini è decisamente controcorrente, argomenta ancora il presidente del Movimento per la vita: «Le caratteristiche naturali dell’uomo sono derubricate a “stereotipi di genere”; noi però non ci facciamo impressionare dagli artifici retorici della neo-lingua e accettiamo la sfida del nostro relatore, che arricchirà la sua esposizione con riferimenti molto stimolanti nella letteratura e nelle arti visive. La conferenza sarà strutturata in modo tale da riservare dopo la relazione un ampio spazio alle domande e consentire quel dibattito che spesso nelle conferenze viene a mancare per motivi di tempo. E nessuna domanda, salva la buona educazione, sarà censurata. Per noi militanti per la vita questo incontro pubblico si inserisce in una attività di approfondimento culturale per la difesa e la promozione della famiglia naturale come luogo accogliente per la vita umana nascente; questa volta l’attenzione sarà puntata non sulla donna-madre, ma sull’uomo-padre, colui che oggi è escluso da ogni ruolo nelle tragiche “scelte” di vita o morte del nascituro. Non mancherà dunque l’occasione da parte nostra di ribadire la netta denuncia della legge 194, che resta una norma omicida e quindi radicalmente ingiusta da abrogare (domani o fra 50 anni, forse…) nonostante ogni convenienza e tattica politica».