Una veglia di preghiera in occasione dei dieci anni dalla sua scomparsa. La comunità di Passarella di Sotto vuole ricordare così, venerdì 8 dicembre, don Luigi Meggiato, sacerdote che per sette anni dal 2000 al 2007 ha guidato la piccola realtà alle porte di Jesolo. Don Luigi, figura molto amata dai residenti della zona, morì l’otto dicembre del 2007, segnato da una lunga malattia, nel giorno in cui la Chiesa celebra l’Immacolata Concezione.
A dieci anni di distanza, la comunità parrocchiale di Santa Maria Assunta continua a ricordarlo, a testimonianza del segno lasciato nei cuori delle persone. Un uomo semplice, questo era don Luigi, che aveva saputo fin da subito entrare in sintonia con la comunità di Passarella e cementare quel senso di fratellanza che da sempre aveva contraddistinto la piccola realtà. «Era una persona di grande umiltà, uno di quei preti terra-terra, capace di rivolgersi immediatamente alle persone – racconta Giuseppe Tonetto, memoria storica della comunità di Passarella -. La sua umiltà si è vista fin dall’inizio, dal suo arrivo qui, senza l’ingresso ufficiale perché non era parroco ma solo amministratore parrocchiale e senza grandi autorità al seguito. Erano presenti solo don Paolo Donadelli, parroco di San Giovanni Battista e don Corrado de Fanti, pro tempore qui a Passarella. Posto all’ingresso della chiesa, accolse tutti i fedeli con una stretta di mano. Lui era così».
«Voleva essere uno di noi». Una semplicità che oltre ad essere parte del suo carattere anche legata al suo essere “prete operaio”, una di quelle figure che «non voleva pesare sugli altri» e aveva scelto di lavorare per mantenersi. «Don Luigi non voleva essere qualcuno – continua a ricordare Tonetto – voleva essere uno come noi, uno degli ottocento o mille abitanti della frazione. E alla fine è diventato uno di noi». «E’ bello vedere come a dieci anni di distanza dalla sua scomparsa – ci dice don Giovanni Volpato, parroco di Santa Maria Assunta – don Luigi viva ancora nei cuori e nel ricordo delle persone. Io stesso ero legato a lui essendo stati compagni di classe e avendo condiviso il percorso in Seminario dalla prima media alla teologia. All’interno della nostra classe era quello più portato alla speculazione teologica, aveva quel qualcosa in più nel comprendere sia la teologia che la biblica. Bastava che ascoltasse anche solo una volta e subito aveva fatto suo il contenuto. Così come, poi, nei suoi studi aveva posto un’attenzione e una sensibilità particolare all’aspetto del lavoro». Per tutta la sua vita don Luigi è stato forte nella sua fede, una fede che lo ha mai abbandonato nemmeno negli ultimi giorni della malattia. E poi: «Aveva una forte devozione nei confronti di Maria – prosegue don Giovanni – una cosa che in pochi sapevano; c’è quindi qualcosa di significativo nel fatto che sia mancato proprio l’otto dicembre, nel giorno in cui si celebra l’Immacolata Concezione».
«Ovunque sia stato ha lasciato il segno». «Tutti questi aspetti di don Luigi – riprende poi Tonetto – li ha portati con sé nelle parrocchie in cui ha prestato il suo servizio; e in ciascuna di queste, Passarella compresa, ha lasciato il suo segno, come se qualcuno lassù avesse deciso che le cose dovessero andare così. Che don Luigi portasse a tanti la sua presenza». Passarella dunque non dimentica il suo pastore e desidera condividere assieme ad altri il ricordo di don Luigi. Venerdì 8 dicembre la comunità si riunirà nella chiesa per la celebrazione eucaristica dedicata al sacerdote, prevista alle 10.30, mentre nel pomeriggio alle ore 16 è in programma la veglia di preghiera. «Vogliamo ricordarlo così com’era – conclude don Giovanni – ed imparare dal suo esempio l’umiltà, la pacificazione e l’accettazione degli ultimi».
Pierpaolo Biral