Dopo due anni di limitazioni dovute alla pandemia, Cavallino-Treporti ripropone la tradizionale manifestazione dei “pavineri” in piazza alla vigilia dell’Epifania, per celebrare il rito dei fuochi augurali che bruciano la befana. Un’antica usanza che gli abitanti del litorale ancora oggi riconoscono come una delle tradizioni da portare avanti e trasmettere alle generazioni future, per non dimenticare le antiche usanze. Il Comune, con la collaborazione della Pro Loco, considerato che tali manifestazioni dovranno essere espletate nel rispetto delle normative vigenti in tema di salvaguardia del benessere e della tutela dell’ambiente, ha dato il via a soli due eventi pubblici, quello di Cavallino e quello di Treporti che, per la prima volta, sarà organizzato presso la Ricevitoria.
I promotori sono già al lavoro: gli “Amici del Paviner” di Cavallino si stanno preparando a festeggiare la 39° edizione della manifestazione del “beroeon” nella nuova piazza del centro storico di Cavallino mettendo, ancora una volta, la “vecia” sulla chiatta preparata nello specchio lagunare, e il “Gruppo parrocchiale di Treporti”, per la prima volta, realizzeranno la “beroea” a Ricevitoria.
I “pavineri” saranno accesi alle ore 18 in piazza Santa Maria Elisabetta a Cavallino (inizio manifestazione ore 17) e alle 19 nell’area del Marina Fiorita di Ricevitoria. L’accensione dei falò privati potrà avvenire solo con una comunicazione scritta agli alla Polizia Locale di Cavallino-Treporti, effettuata entro mercoledì scorso, al fine di consentire la verifica del rispetto delle seguenti procedure atte ad evitare pregiudizio all’incolumità di persone e cose.
In particolare: le pire dovranno essere posizionate ad una distanza tale da non compromettere, con le emanazioni gassose conseguenti, la sicurezza della circolazione stradale; per la realizzazione dei falò stessi, non dovranno essere utilizzati materiali tossici quali, ad esempio, pneumatici, sostanze chimiche od esplodenti, legname verniciato, materiale sintetico o altro materiale inquinante e pericoloso; non dovranno essere utilizzati, né collocati all’interno delle pire, artifizi pirotecnici; nelle immediate adiacenze delle pire, dovrà sempre essere presente personale dotato di idonei mezzi di spegnimento; al termine delle accensioni dovrà essere assicurato il completo spegnimento dei tizzoni residui mediante materiale e/o sostanza idonea.
«I nostri nonni, ma ancora prima i loro – dice la presidente del Consiglio comunale, Giorgia Bortoluzzi – bruciavano la befana per vedere, secondo la direzione delle faville e dei vortici del fumo, gli auspici sociopolitici dell’anno appena nato. In un contesto nel quale ci sono diverse limitazioni, e valutata la disponibilità degli organizzatori, la scelta è stata quella di autorizzare solamente due “beroloni” pubblici e limitare, come da ordinanza, quelli privati al fine di evitare alti tassi di inquinamento».
Giuseppe Babbo