«Siamo una città alberghiera, non c’è alcuno stravolgimento, anzi nei prossimi tre anni sono previste nuove aperture con l’arrivo di catene internazionali». Il presidente dell’Associazione jesolana albergatori, Pierfrancesco Contarini, lo ribadisce chiaramente.
I riferimenti sono tutti per le polemiche delle ultime settimane legate al progetto di abbattimento e ricostruzione con cambio di destinazione d’uso dell’ex hotel My Fair, struttura che si trova alle spalle di piazza Aurora che diventerà un condominio a sei piani.
Ma per spiegare questo intervento occorre fare un salto al 2021, quando l’allora amministrazione guidata dall’ex sindaco Valerio Zoggia aveva approvato la variante 3 al Piano degli interventi, con un totale di 27 hotel che avevano chiesto, e ottenuto, il cambio di destinazione d’uso. Per sei di questi la richiesta è diventata un diritto acquisito e, a breve, non è escluso che altre strutture vengano abbattute come per esempio l’ex hotel Frank di via Gorizia.
«Stiamo parlando di strutture datate – precisa Contarini – di richieste avanzate in passato per hotel distanti dalla linea del mare e con al massimo 30 camere. C’è un problema di costi di gestione e di redditività, per questo sono state fatte queste scelte che però sono frutto del passato. Se il problema fosse stato posto oggi probabilmente alcune di queste strutture sarebbero diventate delle foresterie, un tema che stiamo affrontando negli ultimi due anni. Un ricambio generazionale? C’è quando esiste una redditività di un certo tipo, quando subentrano altri fattori, per esempio la constatazione di avere una struttura datata e in terza o quarta fascia, si fanno delle valutazioni diverse. Però va detto che non stiamo perdendo ricettività: quelli che chiudono sono hotel che al massimo hanno 30 camere, nei prossimi anni è prevista l’apertura di nuove strutture. In pineta ci sarà l’apertura di un hotel con 150 camere, gestito da una grande catena. E se le grandi catene scelgono la nostra città, significa che qualcosa di buono c’è. Dobbiamo guardare con fiducia al futuro».
Ad essere evidenziati, infine, sono anche i 10 milioni di investimenti sostenuti da 25 hotel per riqualificarsi, con i fondi recuperati attraverso bandi regionali. «In meno di tre settimane – conclude Contarini – si sono rivolti all’ufficio bandi della nostra associazione questi 25 colleghi, chiedendo di essere seguiti per avere accesso al bando della Regione Veneto. E sappiamo che ci sono altri colleghi che stanno seguendo autonomamente lo stesso percorso. Questo significa che il comparto alberghiero è solido, sempre pronto ad investire per migliorare la qualità dell’offerta ricettiva».
Giuseppe Babbo