Cosa mangiavano i primi jesolani? Come si muovevano? Che malattie li affliggevano? Sono queste le domande a cui gli archeologi del Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università Ca’ Foscari Venezia stanno cercando di dare risposta dopo aver riportato alla luce i resti dei primi abitanti della città.
Gli studiosi dell’ateneo veneziano, coordinati dal professor Sauro Gelichi, quest’anno hanno concentrato la loro attività di ricerca e indagine sull’area del cosiddetto monastero di San Mauro, in prossimità del complesso monumentale delle “Antiche Mura”. I lavori sull’area, iniziati nel 2017, quest’anno sono durati due mesi.
L’opportunità è arrivata con lo scavo del cimitero che si trovava all’interno e nei pressi della chiesa di San Mauro. Le precedenti indagini (2018-2020) avevano mostrato la ricchezza del patrimonio biologico, sul piano qualitativo e quantitativo, in grado di accedere direttamente alla storia degli uomini e delle donne dell’Alto Medioevo di questo territorio.
L’équipe ha completato lo scavo (e lo studio preliminare) di circa 140 individui, databili tra VIII e XII secolo. Un campione già al momento consistente, che si spera di poter raddoppiare se non triplicare il prossimo anno. Si verrebbe così ad avere il campione di popolazione più numeroso scavato (e studiato) della laguna veneziana, relativo all’Alto Medioevo, e uno dei più cospicui noti al momento in Italia.
Gli archeologi si attendono molto dalle ricerche in corso (a cui collaborano anche il professor Carlo Barbante, il professor Dario Battistel e la professoressa Clara Turetta del Dipartimento di Scienze Ambientali, Informatica e Statistica): oltre a saperne di più sulla dieta alimentare, si investigheranno aspetti legati alla mobilità, alle malattie (come la talassemia) e al grado di conflittualità sociale. Inoltre lo studio tafonomico, unito a quello antropologico e archeologico, consentiranno di comprendere più nel dettaglio i comportamenti dei gruppi familiari in uno spazio di uso collettivo (come il cimitero), riflesso attraverso le pratiche funerarie e la gestione della memoria.