Ritorna dopo due anni di restrizioni e limitazioni per effetto della Pandemia, la Nostra Festa, il tradizionale appuntamento di incontro e preghiera organizzato a fine stagione dalla parrocchia di San Giovanni Battista a Jesolo Paese.
Due le settimane di eventi che prenderanno il via venerdì 23 settembre. Domenica 25 settembre in occasione della Festa della Famiglia sarà presente mons. Adriano Tessarollo, vescovo emerito di Chioggia. A sottolineare il valore, oltre che il senso, dell’intera Festa, è don Gianni Fassina. «La Nostra Festa con il suo programma ricco di appuntamenti – dice il parroco di San Giovanni Battista – ci dice che la ripresa della vita della comunità si sta consolidando. Ora che possiamo vivere pressoché nella normalità, dobbiamo fare in modo che la ripresa sia rinvigorita da ciò che abbiamo imparato da questo lungo e difficile periodo che ha cambiato la nostra vita. Facciamolo in modo semplice, ma vero». Per questo è stato suggerito di vivere la Nostra Festa rivitalizzando il suo significato.
«Non c’è dubbio che ciò che caratterizza questo appuntamento è l’opportunità dell’incontro – prosegue il parroco – un incontro semplice, gioioso, sereno. Siamo ancora impegnati a riflettere sulla “sinodalià”. Papa Francesco lo ripete costantemente: la sinodalità, cioè il camminare insieme prendendoci cura gli uni degli altri, è lo stile del cristiano. Ebbene la sinodalità parte da un incontro, anche il più semplice. É in questa semplicità che il cuore si apre per condividere i nostri pensieri, i nostri sogni, le nostre speranze con gli altri. É un piccolo seme che può crescere creando relazioni di fraternità sempre più autentiche. L’immagine che ci viene proposta per proseguire il nostro cammino sinodale è l’incontro di Gesù con Marta e Maria». La Nostra Festa, proposta dalla parrocchia jesolana anche come una casa che accoglie chi cerca di un momento di svago, può essere, secondo gli ideatori, un luogo dove incontrare un amico a cui confidare un cruccio, o anche solamente per raccontare le bellezze e le difficoltà della vita.
«Suggerisco di vivere la Nostra Festa come un momento di accoglienza, di amicizia e di fraternità – conclude don Fassina -. Tante volte le cose più impensabili possono accadere proprio attraverso ciò che noi possiamo considerare perfino banale. L’annuncio della speranza cristiana passa attraverso la nostra umanità che si ritrova, si incontra, e gode della Nostra Festa».
Giuseppe Babbo