Meno mille lavoratori in città. E’ la stima degli operatori sulle assenze registrate in città nei vari posti di lavoro stagionali.
A mancare all’appello sono cameriere, baristi, commessi e banconieri: assenze che stridono con il boom di turisti registrato dalla località che di fatto ha sempre avuto il “pienone” di turisti da giugno ad agosto. Ma nonostante l’ottima stagione, che ad oggi ha fatto registrare negli alberghi un +4% di presenze, trovare dei lavoratori nel comparto è stato difficile, in alcuni casi impossibile.
L’alternativa per i vari titolari è stata quella di avviare turni di 10, 12 ore per i lavoratori già assunti oppure di reclutare parenti e amici, magari nel weekend quando agli ospiti che soggiornano nelle strutture si sono sommati i numerosi pendolari. A pesare è stata la scelta del governo di togliere i voucher, uno strumento flessibile che permetteva a molti di beneficiare di alcune entrate “extra” ma senza il quale in molti hanno rinunciato al lavoro estivo. Ma non solo.
A non fare più la stagione sono infatti anche gli studenti: gli universitari e quelli delle superiori che grazie al lavoro estivo un tempo si pagavano gli studi e che ora hanno perso un po’ di spirito di sacrificio preferendo due, tre mesi di “riposo” dallo studio. Per contro va registrato che sono in aumento le assunzioni dei dipendenti stranieri, non solo quelli del Bangladesh ma anche dell’Est Europa sempre più spesso impiegati in varie mansioni.
«Purtroppo quest’anno sono mancati centinaia di lavoratori – commenta il presidente di Confcommercio, Angelo Faloppa – e risulta difficile capire alla luce della disoccupazione che viene registrata in tutta Italia. Togliere i voucher è stato un errore e ha creato molti problemi a livello burocratico perché le assunzioni nei periodi in cui i lavoratori servono magari in più, e per periodi limitati, sono sempre più complicate. Per questo molti si arrangiano in famiglia». A resistere sono soprattutto gli jesolani, quelli che hanno rapporti di lavoro consolidati nel tempo e che hanno creato veri e propri rapporti di fiducia con il datore di lavoro.
Giuseppe Babbo