Una visita particolarmente significativa, servita anche per ribadire la vicinanza tra l’amministrazione comunale e le parrocchie del territorio.
È l’incontro che si è svolto nei giorni scorsi nella parrocchia di Santa Maria Ausiliatrice di piazza Trieste, dove il sindaco Christofer De Zotti ha visitato i locali dell’Emporio Solidale (inaugurato a fine novembre alla presenza del Patriarca Francesco) e le aule dove si svolgono i corsi di italiano per stranieri.
La Caritas del Vicariato di Jesolo, infatti, con la collaborazione della stessa parrocchia di Santa Maria Ausiliatrice, organizza questo tipo di corsi da oltre vent’anni con un impegno sempre maggiore. Dopo il Covid si è registrato un notevole aumento di partecipanti. Nell’ottobre del 2024 si sono iscritte 130 persone provenienti da Marocco, Egitto, Bangladesh, Senegal, Ucraina, Russia, Cuba, Colombia e Venezuela. «Rimane una consistente lista d’attesa – spiega don Lucio Cilia, parroco di Santa Maria Ausiliatrice – ma mancano spazi e volontari per soddisfare tutte le domande. Ci sarebbe, inoltre, bisogno anche di sviluppare altre attività, tra le quali quella di “aiuto ai compiti” per i figli degli adulti (in particolare delle mamme) che frequentano i corsi».
Per quanto riguarda i corsi, gli obiettivi linguistici sono relativi alla produzione orale e scritta della lingua italiana. Del resto, conoscere la lingua è il primo passo verso l’integrazione. I corsi preparano gli allievi ad affrontare l’esame per le certificazioni A1 e B1, utili per ottenere il permesso di soggiorno e la cittadinanza italiana. Gli esami per le certificazioni vengono tenuti presso il centro Cils (università degli studi di Siena) che ha sede a Marghera. Lo scorso febbraio già una delle allieve ha superato il test di certificazione B1. Sia al sindaco, sia ad una ispettrice del Cils presente all’incontro, è stato comunicato che la maggior parte dei corsisti del livello più alto sono pronti per affrontare gli esami. «Ringraziamo il sindaco De Zotti – conclude don Lucio – per la sua visita e anche per il sostegno dato dall’amministrazione alla scuola. Ci auguriamo che la scuola sia sempre più conosciuta e sostenuta nel territorio e cresca il numero dei volontari disposti a favorire l’integrazione degli stranieri attraverso l’apprendimento della lingua italiana».
Giuseppe Babbo