Il bilancio non è improvvisato. Le idee hanno cominciato a prendere forma già durante le prime tappe della Visita pastorale, che si è svolta a maglie larghe e ampi intervalli tra i vari incontri.
Si è chiusa con la celebrazione eucaristica di domenica scorsa dopo quasi un mese e mezzo. Senza contare tutta la preparazione, che pure è servita a mettere a fuoco idee e riflessioni. Verbalizzarle aiuta a fare passi avanti. I tre parroci della collaborazione di Eraclea appena visitata dal Patriarca ci hanno provato in una giornata distensiva che uno di loro, scherzando, ha chiamato «i primi frutti della visita pastorale»: un’uscita, in realtà programmata da tempo, a Ravenna e Comacchio (nella foto). C’è soddisfazione per come si è riusciti a organizzare la visita, nonostante i numerosi aggiustamenti in corsa.
Don Massimiliano Callegari, parroco di Ponte Crepaldo e Valcasoni, riferisce che la sua gente ha apprezzato. Ritiene «vantaggioso che la visita si sia svolta in modo così diluito… Non avevo particolari preconcetti: ero aperto a tutto», visto che è la sua prima visita pastorale. «È stato importante che il Patriarca sia venuto: questa visita ci riossigena. Trovo bello inoltre che i suoi interventi abbiano avuto la freschezza del parlare a braccio e che siano state toccate realtà pastorali sia religiose che laiche: due polmoni e un unico cuore». Apprezza poi come si è giunti, collaborando assieme, a preparare la visita e spera che «le nostre comunità siano aperte alle indicazioni che riceveranno dal loro vescovo».
Don Mirco Pasini, di Torre di Fine, dal canto suo concorda che una ventata di aria fresca «può risvegliare il cammino della sua comunità». Assicura che i suoi parrocchiani sono rimasti contenti. Ricorda in particolare la partecipazione numerosa della gente, sabato 4 maggio, sia al cimitero di Torre di Fine che alla cena su prenotazione (più di 260 persone), dopo la Messa (e le due prime comunioni). Gli è rimasta impressa «l’idea che le comunità piccole per certi versi spesso sopravanzano quelle più grandi», e si augura che gli interventi ascoltati a Eraclea Mare, nell’incontro di venerdì 10 con le autorità, «possano essere ripresi per avviare una seria pastorale del turismo».
Mons. Davide Carraro, infine, rappresenta le quattro parrocchie, delle sette della collaborazione, di cui è parroco: Eraclea, Stretti, Cittanova e Ca’ Turcata. Il suo pensiero lo ha appena condiviso sul foglio parrocchiale “4 passi sul Piave”: negli incastri tentati (e riusciti) per tamponare alcuni imprevisti che stravolgevano il calendario legge un disegno provvidenziale, che culmina con la conclusione nella solennità di Pentecoste. Nelle sue parole c’è una valutazione estetica: la bellezza di alcuni incontri in particolare… In tutti comunque si avverte «davvero palpabile la comunione tra tutti noi… È stata un’opportunità bellissima vedere riunite tutte le famiglie giovani in ascolto del Patriarca; e un grande gesto di comunione il lavoro dei ragazzi e delle catechiste dell’iniziazione cristiana e l’impegno dei giovani; …con la liturgia della Parola nei due cimiteri e tutte le celebrazioni eucaristiche, intonate: dall’opportunità di seguire il nostro pastore, dalla bellezza della liturgia in sé e dalla comunione propiziata dalla visita pastorale stessa, e per cui occorre continuare a pregare lo Spirito Santo».
Giovanni Carnio