Poco più di un mese e la visita pastorale del Patriarca Francesco raggiungerà Eraclea. Qui collaborazione pastorale e vicariato sono termini che coincidono, perché identificano le stesse sette parrocchie.
Si comincia, dunque, venerdì 12 aprile per terminare venerdì 10 maggio. Ma, come un buon libro è preceduto da una “prefazione”, così questa visita pastorale è preceduta da tre appuntamenti preparatori. Il primo è già alle spalle: una catechesi introduttiva tenuta da don Valter Perini, per molti anni responsabile dell’ufficio catechistico della Diocesi, a Ponte Crepaldo lo scorso 21 febbraio. Quelli ancora da “spuntare” sono invece l’assemblea vicariale a Torre di Fine mercoledì 6 marzo e la serata di adorazione eucaristica, “centrata” sulla visita pastorale, a Eraclea mercoledì 27 (durante la celebrazione penitenziale vicariale).
Mons. Davide Carraro, parroco di quattro delle sette comunità del territorio, è anche vicario foraneo, cioè primo collaboratore del Patriarca per il vicariato, di cui è preposto a riferirgli andamento di vita e stato di salute.
Come si delinea, dunque, la prossima visita pastorale?
Tutti gli incontri ci coinvolgono come collaborazione, a parte alcuni più specifici, come quelli con l’Azione Cattolica di Stretti e quelli con le singole comunità dopo le Messe, dislocate nelle varie parrocchie, e alle quali sono invitati comunque tutti i fedeli del vicariato. Che, dalle statistiche, concorrono a costituire una popolazione complessiva di circa dodicimila residenti, divisi in sette parrocchie e due Comuni (Cittanova si trova infatti nel Comune di San Donà).
Quali aspettative accompagnano la visita pastorale?
Il nostro desiderio è di essere confermati nel cammino di collaborazione iniziato dieci anni fa, di fatto coinciso con il mio arrivo. Continueremo a riflettere su dove stiamo andando: tre parrocchie sono sotto i cinquecento abitanti, e altre due non raggiungono i millecinquecento. Solo Eraclea e Ponte Crepaldo hanno numeri più consistenti. Le altre tengono grazie allo zoccolo duro di persone adulte e anziane, ma soffrono un inesorabile calo demografico. E resta il problema delle strutture.
Qual è l’aspetto più vitale del vicariato di Eraclea in questo momento?
Sono le attività con i ragazzi, il percorso di iniziazione cristiana, gli impegni estivi (grest e campi scuola)… le feste, che rappresentano uno strumento per entrare nel quotidiano delle persone con proposte in stile cristiano.
E i problemi?
Fatichiamo a promuovere la partecipazione alla messa e, in generale, l’accostamento ai sacramenti, specialmente con le giovani generazioni. Tengono invece gli adulti e soprattutto gli anziani.
Giovanni Carnio
Eraclea si prepara alla Visita Pastorale del Patriarca
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