«I poveri ci camminano accanto». La Caritas parrocchiale di Eraclea fotografa così la realtà del suo territorio, in occasione della Giornata mondiale del povero di domenica 19 novembre.
I 250 utenti assistiti (60 nuclei famigliari) probabilmente non esauriscono l’elenco di chi ha bisogno. È del tutto plausibile che altre persone sopportino gravi disagi e non chiedano alcun aiuto «per orgoglio, timore, vergogna… – spiegano i volontari –. A volte scopriamo casi di povertà insospettabile. La nostra preoccupazione è di non saper cogliere i bisogni inespressi. Gli stranieri, in genere, si fanno meno riguardi… Magari nel giro della parrocchia riusciamo a intercettare le necessità, ma fuori è difficile. I servizi sociali sono un aiuto, perché il loro osservatorio può raggiungere una platea più ampia».
Le cause della povertà? «Il problema della casa è la madre di tutte le povertà: i privati chiedono affitti troppo elevati, mentre le liste d’attesa per le case popolari sono molto lunghe». Poi c’è la questione lavoro: «È difficile trovarne uno che non sia solo stagionale». Anche le separazioni hanno un impatto duro sull’equilibrio economico di una famiglia. «È un aspetto vero, ma che non riusciamo a sondare bene, perché manca un centro d’ascolto…». La Caritas non è solo un ufficio: «Il gruppo dei volontari – sottolineano con forza – è l’espressione di un’intera comunità che ci sostiene e dà una bella testimonianza di accoglienza». (G.C.)
Eraclea: alla Caritas 250 assistiti
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