Si è tenuto domenica 11 in patronato a Eraclea il pranzo comunitario organizzato da Aphe, Caritas veneziana, parrocchia e Proloco di Eraclea in favore della Casa di accoglienza dell’Associazione Pro Handicappati di Eraclea, guidata da Stefano Vidotto: «Prima del covid – ricorda – ne facevamo 3-4 all’anno». Per sostenere la missione dell’associazione stessa: sviluppare autonomia, capacità e relazioni dei disabili, e dare sollievo alle famiglie.
Il pranzo comunitario di domenica 12 giugno in patronato a Eraclea è stato un passo verso la normalità. C’è poi un’altra data importante da segnare sul calendario di quest’anno: «L’8 dicembre festeggeremo 35 anni di attività e 40 di vita dell’associazione». Con qualche preoccupazione: «Per legge – spiega Vidotto – a 65 anni una persona non è più disabile ma anziana: scattano servizi e competenze diversi». In pratica si passa dalla residenza per disabili alla casa di riposo. «La Regione sta rivedendo questa regola, ma non tutte le Asl recepiscono le nuove indicazioni. Alcuni nostri utenti, entrati qui a 30 anni, rischiano di non poterci più restare. Sarebbe giusto invece pensare a un progetto individuale sostenibile. Tutti i disabili hanno uguale dignità… non dovrebbero esserci liste di attesa. Alcune strutture hanno posti liberi ma mancano i soldi per un piano di inserimento. Teniamo chi è sopra i 65 anni senza far pagare pranzo e trasporti, offrendo attività alla loro portata». Dunque l’appuntamento con il pranzo del 12 giugno ha proprio la finalità di aiutare l’attività dell’associazione. Ma anche di integrare i “ragazzi” nel territorio. Ci provano anche altre iniziative: concerti, mercatini, attività con l’Asl, gite in spiaggia, passeggiate. «Abbiamo cercato il più possibile, anche in quest’ultimo periodo, di vivere la normalità. Oggi va meglio. Il tampone lo fanno ogni 20 giorni, anziché ogni 10. È stata a trovarci l’associazione In Cammino con Maria. Ma lavoriamo ancora per cluster, sempre attentissimi alla prevenzione. Mentre è sospeso il lavoro esterno: supermercato, scuola, mensa… E le visite dei ragazzi del catechismo di Eraclea e San Donà».
Progetti in mente? «Ci piacerebbe un bar gestito dai nostri utenti più in gamba. Favorirebbe anche una clientela di qualità. Quest’estate passeremo una giornata assieme ai ragazzi del grest di Eraclea». E poi? «Attività ricreative tra Jesolo, Porto S. Margherita ed Eraclea Mare. E uscite più feriali: al supermercato, in pizzeria…».
Giovanni Carnio