Sta per concludersi l’ultima settimana (delle sei in totale) del Grest di Eraclea: l’appuntamento è con la serata finale di sabato, con cena e video amarcord.
La proposta di Eraclea attira: arrivano anche da fuori le iscrizioni dei genitori per salvare, per così dire, i figli dall’“abbandono domestico” (se loro lavorano) e dal rischio noia estiva. La formula è molto libera: i bambini e i ragazzi dalla prima elementare alla terza media vengono magari una settimana e quella dopo no, poi magari ritornano dopo una “vacanza”. Sono tanti e in numero variabile. Niente numero chiuso, infatti. Mentre il numero degli animatori (dalla prima alla terza superiore) e dei coordinatori (maggiorenni: sono loro che strutturano le giornate) permette addirittura di sdoppiare gli spazi: il mare (due volte a settimana, nei giorni che uno desidera) in alternativa al patronato o all’uscita (due quest’anno: parco acquatico e parco avventura).
C’è uno sforzo organizzativo da sostenere. Basta chiedere al parroco, mons. Davide Carraro, che il lunedì dalle 7.30 in poi riceve la coda di iscrizioni settimanali (che si concentrano per la maggior parte in questo momento) con le varie opzioni di cui serve tener conto già il giorno stesso. Poi si tirano le somme: chi fa cosa, compresa la scelta tra i giochi mattutini e i laboratori pomeridiani.
I pregi di questo Grest, mons. Carraro li ha bene in mente: «Passare un tempo prolungato e continuativo a contatto con bambini e ragazzini e anche con gli animatori, che crescono assieme nella confidenza, nell’amicizia bella di essere cristiani; e anche se dicono di non credere, se vengono è perché vedono che si fa qualcosa di bello. E in questo bello c’è comunque la presenza del Signore. Inoltre si aiutano le famiglie di qui, che “fanno la stagione”, e ci si conosce un po’ anche tra famiglie delle diverse frazioni di Eraclea».
Quali le soddisfazioni più belle? «Sono molto contento di come stia crescendo l’autonomia dei coordinatori. Pur essendo presente, e sbrigando io le questioni burocratiche e amministrative, sono loro che organizzano le giornate, correggono gli animatori, gestiscono le situazioni normali con i bambini e i rapporti ordinari con i genitori».
Quest’anno solo due uscite… «Per un motivo economico. Il contributo della Caritas l’abbiamo dirottato sui prossimi campi scuola per abbatterne i costi, e abbiamo spalmato lo stesso costo aggiuntivo pro capite su due uscite, anziché su sei. In cambio, abbiamo previsto una giornata speciale, senza costi extra, per ciascuna delle altre quattro settimane: abbiamo fatto, per esempio, una biciclettata fino al parco fluviale di San Donà. Un nostro parrocchiano, poi, ci ha offerto in via promozionale gratuita di poter stare un’intera giornata nella piscina del residence di cui è titolare a Eraclea Mare: una bella opportunità».
Alla fine è stato un Grest molto partecipato. «Come numero assoluto di iscritti in tutto il periodo siamo saliti di 40 partecipanti rispetto all’anno scorso; rimaniamo invece sotto di 30 rispetto all’ultimo pre-covid. Con gli animatori abbiamo superato i 200 la prima settimana di luglio: è stato il record. Teniamo conto comunque di un certo calo demografico e delle altre attività che ci sono in giro».
Giovanni Carnio