Migliaia di persone hanno assistito sabato 8 e domenica 9 luglio alle celebrazioni della Festa della Madonna dell’Angelo con le quali la comunità religiosa di Caorle ha rinnovato l’antico voto e la sua devozione alla protettrice della città. Due ali di folla hanno assistito al passaggio della Statua assiepando Via Madonna dell’Angelo, la diga foranea e Piazza Vescovado.
A presiedere le due processioni che hanno condotto il simulacro della Madonna dal Santuario a mare al millenario Duomo e ritorno è stato il Vicario generale del patriarcato di Venezia mons. Angelo Pagan.
Nell’omelia conclusiva delle celebrazioni, don Pagan ha espresso gratitudine alla città di Caorle, alla sua comunità religiosa ed a coloro che nel passato sono riusciti a tramandare nel corso degli anni la festa annuale che rappresenta «una memoria di ciò che, negli anni, Dio ha compiuto nella storia in favore della nostra comunità».
Il Vicario generale si è poi soffermato sulla necessità di andare al di là del gesto simbolico che la comunità compie ogni anno per cercare di scoprire il vero significato di fede che accompagna questa importante celebrazione. Ed è indubbio che, per quanto la festa della Madonna dell’Angelo abbia un’innegabile componente folkloristica connessa all’ormai tradizionale “incendio del campanile”, essa dimostri prima di tutto il profondo legame di fede che Caorle ha con la Vergine.
Un legame che percepiscono ogni anno anche i tanti turisti che assistono alle processioni ed alle celebrazioni religiose che le accompagnano e che la parrocchia di Santo Stefano prepara con grande cura. (R.C.)