Santa Messa oggi, mercoledì 4 dicembre, per le Forze Armate e i Vigili del Fuoco nella festa della loro patrona Santa Barbara, le cui spoglie sono custodite nell’isola lagunare di Burano. Il Patriarca ha presieduto la celebrazione nella chiesa parrocchiale dei Carmini a Venezia. Presenti alla Messa anche il prefetto di Venezia Darco Pellos e l’assessore comunale Elisabetta Pesce. Significativa la partecipazione dei Vigili del Fuoco che proprio nel Sestiere di Dorsoduro hanno la sede del Comando Provinciale.
«Forza e coraggio sono caratteristica della persona e non del sesso». Ha cominciato così il Patriarca Francesco l’omelia per la festa di Santa Barbara, patrona della Marina Militare e dei Vigili del fuoco.
Oltre a Barbara, il Patriarca ha ricordato anche le sante Felicita e Perpetua, rispettivamente serva e matrona: «Il Vangelo supera le differenze delle classi. Il Vangelo unisce e non divide, aiuta a guardare ad un ideale di vita. – e continua – Queste donne, nate nei primi secoli del cristianesimo in un’epoca in cui essere cristiani non si sapeva se si sarebbe arrivati a fine giornata, rappresentano l’essere fedeli alla parola data».
Il Patriarca offre poi una riflessione a partire dalla testimonianza specifica della martire Barbara: «Fu uccisa dal padre perché non si è piegata alla sua volontà ma è rimasta fedele a Gesù. Oggi, in cui i femminicidi sono di attualità, è bello che tante categorie professionali ancora oggi guardino a Santa Barbara».
«Alla sua epoca essere cristiani voleva dire non guardare al politicamente corretto. – e continua – Coraggio, forza perseveranza e costanza non sono virtù che appartengono all’uomo o alla donna ma alla persona, ed è quello che dobbiamo mirare ad essere. Se vogliamo essere fedeli nelle grandi responsabilità dobbiamo essere fedeli nelle cose minime di tutti i giorni, in cui è più difficile fare fede alla parola data. Il martirio è la forza disarmante della parola data a cui si vuole rimanere fedeli. Barbara diventa espressione di chi vede oltre il proprio tornaconto. Ci sono valori che non sono negoziabili».
Poi rivolge un pensiero alle tante persone che oggi lavorano tutti i giorni ma non arrivano a fine mese: «Se vogliamo essere uomini e donne con una visione dobbiamo chiederci quali sono le cose per cui non siamo disposti a cedere. Guardiamo ai martiri come a figure a cui affidare un nostro cammino spirituale. Affidiamoci a chi può sorreggerci e indicarci la strada».
Francesca Catalano