Responsabilità, sussidiarietà, bene comune: tre principi, tre piccole linee guida suggeriti dal Patriarca questa mattina nella sede Confindustria Veneto Est di Venezia, nel suo saluto introduttivo ai lavori della XXI edizione Salone d’Impresa..
L’evento di quest’anno è stato incentrato sulle grandi sfide per l’economia (guerra, inflazione, cambiamenti climatici). Sono intervenuti, oltre al Patriarca Francesco, tra gli altri, Adolfo Urso, Mario Moretti Polegato, Luigino Rossi, Vincenzo Marinese. Il titolo dell’evento costituisce una sintesi delle fragilità di questo momento storico: «PERMACRISI. COME STA REAGENDO IL NORD EST ALLE TEMPESTE DEI MERCATI».
Il neologismo “permacrisi”, scelto dagli organizzatori dell’evento deriva dall’unione di due parole, “perma” che deriva da “permanere” e da “crisi”: è un termine utilizzato da alcuni analisti ad indicare una sorta di crisi permanente, un lungo periodo di instabilità e incertezza. È stato recentemente ripreso dalla Presidente della BCE, Christine Lagarde, in una intervista dell’aprile 2022.
Il primo principio per uscire dalla crisi, suggerito dal Patriarca Francesco, è quello di responsabilità: «Kant ci ha consegnato un elemento significativo: il soggetto interagisce profondamente con la realtà. Per chi ha una responsabilità sociale, civile, politica o imprenditoriale, è necessario percepire e “annusare” quel clima che sta dentro alle persone, dentro al mistero dell’uomo. I cosiddetti cambiamenti d’epoca hanno richiesto persone capaci di vedere. Avere una visione significa saper tener conto della tecnica, della ragione “calcolante”. Questo vale certamente per chi opera in ambito economico. Ma non basta: bisogna saper allargare la ragione. È anche molto importante avere fantasia e perché tale fantasia non danneggi gli altri servono dei punti fermi. Pensiamo al principio di responsabilità. Dobbiamo trasferirlo sempre più nella formazione dei giovani perché entri a far parte della vita delle nuove classi dirigenti. Il principio di responsabilità insegna che vi sono diritti e doveri: quando la persona si va formando è necessario crescere nel principio di responsabilità».
L’altro principio fondamentale, secondo il Patriarca Francesco è quello della sussidiarietà: «Certamente non vuol dire mettere in questione il principio di unità, ma la sussidiarietà è momento fondamentale sia del principio della solidarietà che dell’unità stessa. I territori che producono e che contano economicamente hanno una innata cultura della solidarietà. Questo appartiene al pensiero Sociale della Chiesa, che non è un pensiero ideologico e confessionale, ma ha una visione fondata sulla ragione. Infatti la stessa nostra Costituzione ripropone quanto ho espresso prima in ordine al rapporto tra i principi di responsabilità e sussidiarietà».
A questi primi due principi correlati tra loro il Patriarca aggiunge un altro “pilastro”: «Il principio del bene comune, che potremmo dire essere la cosa più semplice e complicata da realizzare e non è la legge della maggioranza, ma discende da una visione della persone integrata nella società. Quando un essere umano è realmente integrato e realizzato? Quando opera in relazione al bene comune. E quando il bene comune è realmente tale e non ammantato da visioni ideologiche di parte? Quando ogni persona entra a far parte del bene comune. Anche se fosse una persona che va accompagnata e aiutata».
Infine l’augurio che i lavori della conferenza siano orientati ad un produttivo e sano realismo: «Auguro a questa giornata di studio a non essere forzatamente ottimista, così come non sia del pessimismo. Ottimismo e pessimismo pagano, fanno notizia e garantiscono i titoli dei giornali. Auguro invece a voi, in quanto figure significative nel territorio e avete una responsabilità sociale di non essere ne pessimisti ne ottimisti, ma di essere realisti. Forse il messaggio pagherà meno dal punto di vista mediatico, ma corrisponderà al bene comune».
Marco Zane