Una chiesa, come una casa, se non viene manutenuta cade giù. E una chiesa, come una persona, oltre all’anima ha anche il corpo: se non mangia, deperisce e muore.
Quando a Venezia c’erano 150mila persone e metà andavano in chiesa, le cento chiese della città erano utilizzate e ben conservate da chi le fruiva per la preghiera.
Oggi, che i veneziani sono 50mila e una percentuale ben inferiore va a Messa, cento chiese sono sovrabbondanti, mentre le risorse sono sempre più scarse.
Chi non vede queste cose, come don Ettore Fornezza – a giudicare dalle frasi riprese dai media locali in questi giorni – non vuole vedere la realtà.
E chi non vede che la Chiesa di Venezia e il suo vescovo hanno un’attenzione altissima per la cura della dimensione spirituale, della comunità eucaristica e dei luoghi in cui vive, ha seri problemi di miopia.
Molto meglio sarebbe concentrarsi insieme sulle soluzioni, che fanno molto meno baccano e sono molto più utili.
Giorgio Malavasi