Giulio Rocca rieletto presidente di Confagricoltura Venezia. Il suo primo mandato era cominciato a fine 2013. Il secondo mandato parte oggi, venerdì 9 giugno, e durerà tre anni.
Giulio Rocca, cinquantenne, imprenditore agricolo della zona di Mira, è stato confermato ieri sera alla guida di Confagricoltura Venezia, dato l’impegno profuso finora nella sezione provinciale veneziana, che raccoglie circa 1650 imprese.
«Siamo nel pieno di una nuova era per l’agricoltura – sottolinea il presidente appena rieletto. – Oggi gli agricoltori sono i custodi dell’ambiente. Tutti parlano dell’ambiente ma solo gli agricoltori concretamente, ogni giorno, sono immersi nelle dinamiche dei nostri ecosistemi. Ciò che stupisce è che non sempre istituzioni ed esperti sono disposti a confrontarsi con noi e a prendere seriamente in considerazione la nostra esperienza e le nostre osservazioni».
Sostenuta dagli aiuti europei (Pac), l’agricoltura oggi, anche nel nostro territorio, presenta sfide epocali. “Le micro imprese faticano a restare sul mercato – spiega Rocca – ma anche per le imprese medie e grandi è necessaria una continua evoluzione e una diversificazione mirata delle attività. Molte attività tradizionali come la coltivazione dei seminativi – soia, mais etc. – attraversano una crisi senza precedenti, con prezzi bassissimi sul mercato che non ripagano nemmeno le spese sostenute. L’Italia rischia di perdere colture che sono state la base del suo sviluppo divenendo così molto più dipendente dall’estero per le importazioni di alimenti primari», afferma Rocca. Anche per altri settori come la carne bovina, il latte, pere e pesche, la crisi si fa sentire.
«Ci sono però sfide – precisa Rocca – che spetta anche agli agricoltori cogliere. Fondare consorzi di produttori credo sia una strategia necessaria ed efficace per reggere sul mercato, cercando di ottenere prezzi di vendita migliori. Ma non sempre gli imprenditori agricoli accettano di superare l’individualismo per lanciarsi in una scommessa collettiva». Non resta quindi che mettersi al lavoro per promuovere un settore, quello agricolo, su cui si fondano anche l’equilibrio del nostro ecosistema e la nostra salute a tavola.