Un sussidio per aiutare le famiglie a vivere il Triduo Pasquale in casa. Lo propone la Comunità monastica di Marango.
«Nella difficile situazione che tutti stiamo vivendo – scrivono i monaci della Piccola Famiglia della Resurrezione – abbiamo bisogno, come credenti, di essere assicurati che il Dio di Gesù Cristo, mediante il suo Spirito, sta agendo in nostro favore. Mai come oggi sperimentiamo la prossimità della morte, la sua devastante potenza e la povertà dei nostri mezzi per contrastarla e vincerla. Stiamo anche imparando che solo attraverso una nuova solidarietà con tutti possiamo essere vittoriosi su questo nemico che usa armi invisibili che diffondono inquietudine e recano un grande dolore».
Il sussidio si può trovare a questo indirizzo: https://www.monasteromarango.it/settimana-santa e contiene:
– una introduzione al senso del Triduo Pasquale e una piccola spiegazione per ogni singola
giornata.
– una liturgia della Parola, con i testi biblici e le preghiere dei fedeli. Alle preghiere, preparate
dalle famiglie e dai monaci di Marango, ogni singola famiglia può aggiungere le proprie.
– un approfondimento spirituale, per ogni giorno del Triduo.
Vi si trova inoltre:
– una richiesta di perdono, all’inizio della Settimana Santa,
– la preghiera per la domenica delle Palme, e la benedizione dell’ulivo,
– la preghiera di benedizione della mensa per i giorni del triduo,
– la preghiera per la benedizione della casa, il giorno di Pasqua,
una preghiera per i malati, in questo tempo di grave necessità.
«Con questo sussidio – scrivono ancora i monaci del Monastero fondato e guidato da don Giorgio Scatto – desideriamo aiutarvi ad essere abitati dentro da una forza spirituale che, vincendo la morte e la sua potenza, ci innesta profondamente nella vicenda di Cristo, il Crocifisso Risorto. Non possiamo andare in chiesa per celebrare comunitariamente i santi misteri della nostra fede. Pur potendo assistere alle celebrazioni trasmesse dai mezzi di comunicazione, noi vivremo la Pasqua nelle nostre case. Siamo convinti che ogni nostra famiglia, anche chi vive da solo, possa celebrare la Pasqua, prendendo coscienza del suo battesimo, mediante il quale partecipa dell’unico sacerdozio di Cristo. Insieme, come corpo ecclesiale, siamo sacerdoti».