300.000 nuovi occupati. Questo potrebbe essere il risultato occupazionale se si riuscisse a combattere efficacemente la contraffazione, sostenendo invece il Made in Italy.
Il dato è emerso dal partecipatissimo convegno “Made in Italy – la lotta alla contraffazione” svoltosi lunedì 25 novembre presso il centro civico di Oriago.
Organizzato da Lega Consumatori della Provincia di Venezia e dal Circolo Acli di Mira, entrambe con una sede a Mira in Via Gramsci 45/A (tel. 041.887.60.29), con la partecipazione della Regione Veneto, da sempre molto sensibile al tema della originalità dei prodotti.
Fabio Liveri (Coldiretti) ha evidenziato non solo le cifre del fenomeno ma anche come il “Made in Italy” sia sinonimo di sicurezza del consumatore poiché la legislazione italiana è in assoluto la più rigorosa in materia.
Alberto Martorelli (Lega Consumatori Nazionale) si è soffermato sul fenomeno dell’italiano sounding, che punta a denominare prodotti non originali (e spesso nocivi) con nomi che ricordano quelli originali.
L’assessore al Commercio di Mira, Vanna Baldan, ha invece illustrato quali azioni il Comune mirese sta mettendo in piedi perché i consumatori siano sempre più consapevoli.
Infine Alvise Canniello, manager del distretto unico del commercio di Mira, ha evidenziato come il Made in Italy, se adeguatamente valorizzato, possa rappresentare un fattore di crescita anche economica per il nostro paese.
Il convegno si è concluso con le testimonianze di due operatori del settore quali Pier Antonio Angeli, Cantine Riviera del Brenta, che ha insistito sulla importanza che i territori siano promotori delle loro specificità agroalimentari, e Luca Bareato, di Bareato carni, che ha evidenziato come il settore agroalimentare soffra per la mancanza di giovani che vogliano lavorare in questo settore, rendendo dunque a volte difficile la ricerca di prodotti interamente “Made in Italy”.