Soia, Venezia è al primo posto in Europa per produzione. Lo sottolinea Confagricoltura Venezia: la provincia, con i suoi quasi 35.000 ettari coltivati è la prima provincia del Veneto, il Veneto è la prima regione d’Italia e l’Italia è il primo paese europeo per la produzione di semi di soia.
Quest’anno, per giunta, i prezzi sono stati decisamente in crescita e quindi piuttosto remunerativi per gli agricoltori, nonostante le quantità di prodotto in calo. «Vista la scarsità di piogge estive, la soia ha prodotto bene solo negli appezzamenti irrigati nei mesi di luglio e agosto – sottolinea Marco Aurelio Pasti, presidente di Confagricoltura Venezia – mentre nella maggioranza degli appezzamenti la produzione si è assestata tra i 25 e i 35 quintali/ettaro, circa il 30% in meno della resa abituale. I prezzi tuttavia rimangono su valori molto sostenuti, sopra i 60 euro al quintale, permettendo comunque di raggiungere una buona redditività».
Non solo soia, però. Per quanto riguarda il mais, anche nella nostra provincia, come nel resto d’Italia, a partire dal 2006, le superfici si sono notevolmente ridotte, passando da 50mila ettari a 30mila ettari. Per il mais l’annata appena conclusa ha visto rese inferiori all’anno scorso, ma fortunatamente la contaminazione da micotossine nel nostro territorio è rimasta contenuta, salvo sporadiche situazioni, e la redditività della coltura si mantiene, nella generalità dei casi, su valori soddisfacenti, grazie ai prezzi di mercato più alti, attorno ai 27 euro a quintale.
Per gli allevatori, invece, l’aumento dei prezzi di soia e mais – base dell’alimentazione dei bovini – comporta costi di produzione sempre più alti, che aggravano la crisi del settore.
«L’aumento dei prezzi di soia e mais, ma anche di foraggi ed energia, ci sta mettendo in ginocchio», chiarisce Enrico Cassandro, allevatore della zona di Dolo. «Per produrre un litro di latte, i costi attuali sfiorano quasi i 50 centesimi, ma alla vendita il prezzo del latte rimane ancora sotto i 40 centesimi. Una situazione quindi insostenibile che in tempi brevi, se non ci saranno interventi ad hoc, porterà al collasso l’intero comparto».
Problemi rilevanti, infine, per i concimi. «Preoccupante l’aumento dei prezzi dei concimi, soprattutto azotati, triplicati rispetto alla primavera scorsa», conclude il presidente Pasti. «L’aumento è trainato, da una parte, dalla crescita del prezzo del gas naturale e, dall’altra, dal buon prezzo dei cereali. Il rischio per la prossima annata è di dover sostenere costi di produzione sempre elevati, anche a fronte di un possibile ritorno alla normalità dei prezzi di mais e soia».