A marzo, secondo i dati di Terna, la società che gestisce la rete elettrica nazionale ad alta e altissima tensione, i consumi elettrici del Veneto sono risultati in crescita del 15% rispetto a marzo 2020 e del 2,5% rispetto al marzo 2019.
L’indice IMCEI elaborato da Terna – che prende in esame e monitora in maniera diretta i consumi industriali di circa 530 clienti cosiddetti energivori connessi alla rete di trasmissione elettrica nazionale (grandi industrie dei settori ‘cemento, calce e gesso’, ‘siderurgia’, ‘chimica’, ‘meccanica’, ‘mezzi di trasporto’, ‘alimentari’, ‘cartaria’, ‘ceramica e vetraria’, ‘metalli non ferrosi’) – conferma il ritorno dei consumi industriali ai livelli pre-covid: a livello nazionale, infatti, l’indice risulta in crescita del 37,7% rispetto a marzo 2020 e dello 0,1% rispetto a marzo 2019 e, ancora, del 2,3% rispetto a febbraio 2021.
In Veneto, in particolare, nel mese di marzo i consumi industriali hanno registrato una sostanziale crescita (+59%) rispetto a marzo del 2020, tornando sopra i livelli anche di marzo del 2019 (+7,5%): fortemente positivi i comparti di siderurgia, meccanica e chimica; in recupero anche i settori delle ceramiche e vetrarie e metalli non ferrosi.
Anche in Italia, a marzo, i consumi di energia elettrica sono tornati ai livelli del 2019. Terna ha rilevato una domanda di elettricità pari a 26,7 miliardi di kWh, valore in aumento dello 0,6% rispetto a marzo del 2019 e superiore dell’11,8% rispetto a marzo del 2020, anno che è stato fortemente influenzato dal calo del fabbisogno dovuto alle iniziative messe in atto per contenere la pandemia da covid-19. Le fonti rinnovabili hanno coperto il 35,1% dei consumi, valore sostanzialmente in linea con il 2020 e in crescita rispetto al 2019 (33,4%).
Nel mese di marzo la domanda di energia elettrica è stata soddisfatta per circa l’84% con produzione nazionale e per la quota restante (16%) dal saldo dell’energia scambiata con l’estero. In dettaglio, la produzione nazionale netta (22,6 miliardi di kWh) ha registrato un incremento del +12% rispetto a marzo 2020. In aumento le fonti fotovoltaica (+19,5%), termoelettrica (+12,5%), idrica (+11%) ed eolica (+5,6%). In flessione solamente la produzione geotermica (-4,6%).
Nel periodo delle festività di Pasqua, considerando i giorni da sabato 3 a lunedì 5 aprile, le fonti rinnovabili hanno coperto oltre la metà della domanda di elettricità italiana: Terna ha infatti registrato una percentuale che si è attestata al 51,5% (valore che sale al 55,3% se rapportato alla produzione nazionale complessiva) in crescita sia rispetto al corrispondente periodo del 2020 (50,1%) sia a quello del 2019 (49,6%). In particolare, il giorno di Pasqua (4 aprile) il fabbisogno di energia elettrica del Paese è stato soddisfatto dalle rinnovabili per il 57,1%.