Decreto di sequestro conservativo nei confronti di Giovanni Mazzacurati, per un valore di 22 milioni di euro.
È il provvedimento emesso dal Presidente della Sezione Giurisdizionale per il Veneto della Corte dei Conti, che ha accolto integralmente la proposta della Procura Regionale, nei confronti dell’ex numero uno del Consorzio Venezia Nuova.
E sono otto, in totale, le persone segnalate alla Procura della Corte dei Conti, responsabili di danni erariali per 37,6 milioni di euro. Quattro di esse sono già state condannate in primo grado dalla Magistratura contabile.
Le decisioni e le sanzioni delle varie magistrature, rese note mercoledì scorso, sottolineano un’esigenza di fondo: quella di un monitoraggio continuo contro ogni fatto di corruzione e ogni tentazione verso di essa. Perché con il Mose non si è chiusa la storia della corruzione.
La comunità cristiana è in prima linea da questo punto di vista: è un bisogno basilare quello di educare se stessa e i suoi membri alla correttezza. Perché la corruzione è un male radicale. E un esame di coscienza, in relazione a qualsiasi sbaglio, è fondamentale.
Come dice Papa Francesco: «La corruzione rivela una condotta anti-sociale tanto forte da sciogliere la validità dei rapporti e quindi, poi, i pilastri sui quali si fonda la società: la coesistenza fra persone e la vocazione a svilupparla. La corruzione sostituisce il bene comune con un interesse particolare che contamina ogni prospettiva generale».