Quest’anno le pere resteranno sugli alberi. E alcuni produttori espianteranno anche ettari di pereti. La cimice asiatica, il flagello che ha già messo in ginocchio la frutticoltura veneziana, unitamente alla crisi che da anni colpisce questo tipo di produzione, fa sì che si debbano espiantare i peri.
«Per quanto mi riguarda ho ridotto i pereti di due terzi negli ultimi cinque anni. Ora la mia azienda si basa sul 90% di vigneti, mentre prima era per il 90% frutticola: abbiamo dunque rovesciato completamente l’assetto che la nostra impresa aveva dai tempi dei miei nonni quando producevamo per la maggior parte frutta e in particolare pere»: lo dice Marco Persico, frutticoltore della zona di Jesolo.
Quest’estate, inoltre, è andato perso anche il 40% del raccolto di mele Già l’anno scorso era andato perduto il 40-50% del raccolto di pere nel Veneziano. Le cimici attaccano anche soia ed altri seminativi, ma prediligono la frutta, pere soprattutto, e mele. «Quest’estate abbiamo registrato perdite pesanti anche nei meleti», conferma Stefano Musola, presidente sezione Frutticoltura di Confagricoltura Venezia e titolare di un’azienda di produzione di mele nell’area di Portogruaro. «Nella mia azienda ho riportato un danno sulle varietà di mele estive (gala mody) pari al 30-40% nel periodo precedente l’installazione delle reti perimetrali. Spero che ora, grazie alle reti, i danni alle varietà di mele invernali siano molto ridotti; altrimenti si crea un problema di sostenibilità dell’azienda».
Le richieste di Confagricoltura per fermare il flagello sono queste: «La nostra organizzazione ha presentato una piattaforma di richieste a livello regionale e nazionale», conclude Giulio Rocca, presidente di Confagricoltura Venezia. «Servono fondi specifici per le imprese, una precisa ricognizione dei danni alle coltivazioni nei nostri territori attivando un intenso monitoraggio con assistenza da parte del servizio fitosanitario regionale per il contrasto dell’insetto con ogni mezzo utile. Ma chiediamo anche finanziamenti agevolati rivolti alle aziende ortofrutticole e modalità definite di quantificazione dei danni. Siamo di fronte ad un’emergenza rispetto alla quale occorre mobilitarsi a tutti i livelli».
Intanto l’assessore regionale all’agricoltura Giuseppe Pan e il vicepresidente e assessore al bilancio Gianluigi Forcolin – recepite le istanze del Tavolo verde regionale del 17 settembre scorso – si sono fatti promotori di una variazione del bilancio regionale 2019 che destina ulteriori 2 milioni di euro alle azioni di prevenzione e contrasto alla proliferazione dell’insetto asiatico che sta letteralmente distruggendo frutteti e colture della pianura veneta. Sale così a 3 milioni la dotazione finanziaria complessiva per fronteggiare i danni causati dalla Halyomorpha Halys.