Nei primi 8 mesi di quest’anno la Guardia di Finanza di Jesolo ha individuato 65 lavoratori non in regola con la normativa in materia di lavoro. Di questi, 36 erano impiegati totalmente “in nero”.
I datori di lavoro sanzionati dai finanzieri della locale Tenenza sono stati in tutto 13, per un ammontare complessivo di sanzioni massime irrogate pari a 190.800 euro, in parte pagate in via immediata dai trasgressori.
In 3 casi è stata anche proposta la sospensione dell’attività imprenditoriale essendo state rilevate criticità incidenti anche sulla sicurezza sul lavoro.
I lavoratori “in nero” o irregolari individuati erano tanto di nazionalità italiana che straniera, in specie bengalese, marocchina, moldava, bulgara, argentina e cinese.
In buona parte dei casi scoperti, i lavoratori “in nero” sono stati poi regolarizzati e, quindi, “assunti ufficialmente” dai datori di lavoro.
Le irregolarità sono state riscontrate in svariate tipologie di esercizi collegati all’indotto turistico della rinomata località: campeggi, ristoranti, agriturismo e bar.
In un ristorante è stato trovato intento a prestare attività lavorativa di cameriere un minore di nazionalità italiana; per tale violazione è stata comminata la sola sanzione amministrativa che va da un minimo di 1.800 euro a un massimo di 10.800 euro.
In un altro caso, il rinvenimento di alcuni files gestionali ad uso interno della ditta ispezionata ha permesso di ridefinire la posizione di 21 dipendenti che hanno ricevuto, in soli 5 mesi, compensi anche “fuori busta” per complessivi 45.000 euro.
Nei confronti di una ulteriore impresa del litorale operante nel settore della ristorazione è stato poi appurato che la totalità dei lavoratori presenti all’atto dell’accesso presso i locali, 8 tra camerieri e cuochi, era impiegata “in nero”.