“Con Don Bosco costruttori di speranza” è il tema della festa della parrocchia di Sant’Eufemia, alla Giudecca, che quest’anno si ispira al Giubileo da poco iniziato.
«Guardando a don Bosco – spiegano gli organizzatori – vogliamo mettere la nostra attenzione soprattutto sui giovani: saperli ascoltare, guidare e offrire loro strumenti per crescere come uomini e donne di speranza, radicati nei valori cristiani. In un mondo spesso segnato da incertezze e sfide, Don Bosco ci invita a essere testimoni di amore, fiducia e accoglienza, aiutando i giovani a trovare la loro strada con coraggio e fede».
Su questo tema si svilupperà dunque l’incontro “Don Bosco e le generazioni della speranza”, con il salesiano don Marco Favero, in programma venerdì 31 gennaio alle ore 20.45.
Il clou della festa sarà la settimana successiva, con un programma ricco di eventi.
Sabato 8 febbraio, alle 15.15 si terrà “Il bosco di Don Bosco – Giochi itineranti alla Giudecca” per bambini/e dai 7 anni. Alle 19.30 la cena comunitaria, seguita da balli, canti e musica live con Fra Francesco e il gruppo giovani.
Domenica 9 febbraio, alle 10.30 la Santa Messa della Comunità e, sempre al mattino, la tradizionale gara delle torte, con una doppia sfida per bambini e adulti.
Nel pomeriggio alle ore 15.30 andrà in scena lo spettacolo teatrale: “1, 2, 3… Giovanni”, un viaggio nella vita di Don Bosco, interpretato con impegno e passione da bambini, ragazzi e adulti della nostra comunità. Alle 17.30 è prevista la presentazione del progetto di restauro del Patronato Don Bosco. «Questo – sottolineano i parrocchiani – è il sogno di tutta la comunità: avere un patronato accogliente e fruibile in tutti i suoi spazi. Con la speranza che presto possa concretizzarsi, ci stiamo adoperando per sostenere, almeno in parte, le ingenti spese».
Inoltre, anche quest’anno non mancherà alle ore 18.30 l’estrazione dei biglietti vincenti della tradizionale lotteria Don Bosco, per contribuire al progetto del restauro.
«Il messaggio di Don Bosco non è solo una storia del passato, ma una chiamata viva per il presente: costruire relazioni di amore, educazione e fede, diventando, con il suo esempio, veri costruttori di speranza». (C.Cr.)