Più della metà dei 4.726 associati al sindacato Filca Cisl di Venezia (lavoratori dell’edilizia e del legno) sono di origine straniera.
Questo la dice lunga sulla metamorfosi di chi opera nel settore. E anche del fatto che, se non fosse per gli stranieri, l’edilizia nel Veneziano sarebbe nella paralisi.
E oggi, che di lavoro ce n’è soprattutto grazie al Pnrr, si fa fatica a far correre i cantieri perché non si riesce a trovare un alloggio dignitoso per gli stranieri che – sia pure non molto numerosi – accettano di venire da noi per lavorare.
«Il problema delle assunzioni nell’edilizia si farà sempre più sentire. Serve una seria riflessione, da parte di tutti i soggetti impegnati nel settore, assieme alla politica, va fatta a tutti i livelli. Se vogliamo che il comparto continui a essere il motore trainante con l’intero indotto, serve trovare al più presto delle soluzioni». L’appello è del Segretario generale della Filca Cisl Venezia, Andrea Grazioso, al termine di un anno difficile per il segmento, stretto fra le crisi internazionali e la manodopera sempre più scarsa.
Si calcola in un migliaio di figure mancanti nel Veneziano, tra operai, capi e tecnici di cantiere, geometri, amministrativi, impiegati. Un numero enorme, nonostante nella nostra provincia ci siano interventi pronti a partire come il rifacimento della stazione di Mestre, l’ampliamento dell’aeroporto di Tessera, la terza corsia in A4 o che lo hanno già fatto, come il Bosco dello Sport, l’autostrada del Mare da Meolo a Jesolo, il nuovo terminale container a Porto Marghera e così via.
«Una volta trovati i lavoratori provenienti da altri paesi come Egitto, Bangladesh, Nigeria, Tunisia – riflette Grazioso – gli imprenditori denunciano grosse difficoltà ad assumerli perché non hanno un’abitazione in affitto a prezzi convenienti. In altri casi, il proprietario non intende affittare a stranieri. E credo siamo solo all’inizio».
E il Segretario generale della Cisl Venezia, Michele Zanocco, chiede politiche nuove per attirare forza lavoro. «Ad ora la nostra provincia – spiega – continua a essere sostenuta la domanda di lavoro sia nel settore pubblico che nel privato; come Cisl di Venezia, segnaliamo ormai da tempo la necessità di operare per allargare l’occupabilità di donne e giovani a partire dai neet (quei giovani che non hanno né cercano un impiego e non frequentano una scuola né un corso di formazione o di aggiornamento professionale) e il bisogno di attirare persone che vengano nel nostro territorio stabilmente a sostenere il tessuto economico veneziano. Il fattore fondamentale e abilitante da affrontare con urgenza riguarda la mancanza di abitazioni disponibili e gli alti costi degli affitti. È inaccettabile che la stessa pubblica amministrazione dalla giustizia alla sicurezza, dalla sanità pubblica a quella privata, da enti come Inps, Inail e dogane registrino che vincitori di concorsi pubblici, rifiutano di trasferirsi proprio per le eccessive spese da sostenere per l’abitazione».
Nonostante questo quadro, la Filca Cisl Venezia continua a crescere nel numero d’iscritti. E lo fa per il terzo anno consecutivo. Infatti, il tesseramento 2024 si è chiuso a quota 4.726, quando lo scorso anno ci si era fermati a 4.454. Dunque quasi trecento persone in più. «L’83 per cento dei nostri associati – spiega Grazioso – riguardano i lavoratori dell’edilizia, ossia industria e artigiana e quelli del legno. Più della metà dei nostri associati, ovvero più di 2.400, sono nati all’estero. Siamo il primo sindacato delle costruzioni nella provincia di Venezia».