«A mons. Francesco Moraglia va il nostro ringraziamento per averci assegnato un nuovo riferimento per valorizzare nell’attività quotidiana lo storico legame della Coldiretti con la dottrina sociale della Chiesa». È quanto afferma il presidente di Coldiretti Andrea Colla nell’esprimere soddisfazione per la nomina di don Sandro Manfrè alla carica di Consigliere ecclesiastico di Coldiretti Venezia.
Don Sandro, classe 1963 è originario di Eraclea, sacerdote da 33 anni con incarichi prima al Lido di Venezia, poi a Mira e dal 2003 a Mestre, dove da 5 anni è parroco di San Lorenzo Giustiniani. «Provengo da una famiglia di agricoltori – afferma don Sandro – per me è uno stimolo e un onore stare a contatto con la realtà agricola, conoscerne a fondo le dinamiche ed essere un riferimento in un momento storico difficile quale stiamo vivendo».
In base al primo articolo dello Statuto, la Coldiretti ispira la propria azione alla storia e ai principi della scuola cristiano sociale e la figura del Consigliere Ecclesiastico si colloca entro questa specifica identità con una rete di consiglieri ecclesiastici diffusa in ogni Provincia del territorio italiano. In quanto espressione della sollecitudine pastorale della Chiesa per la formazione dei laici nel mondo del lavoro, il Consigliere ecclesiastico – spiega Coldiretti – opera ai diversi livelli, per mantenere rapporti di collaborazione con la Cei, i Vescovi e nel caso di Venezia con il Patriarcato e le strutture diocesane che animano la pastorale sociale e del lavoro.
«Si tratta di una figura fondamentale per la vita della nostra associazione» ha affermato il direttore di Coldiretti Venezia Giovanni Pasquali durante l’ultimo Consiglio dell’Associazione Provinciale quando ha presentato Don Sandro «Ci preme ringraziare don Marco De Rossi per la disponibilità dimostrataci negli anni scorsi in un percorso di sostegno e incoraggiamento dei valori culturali e religiosi del mondo agricolo, cammino che avremo il piacere di condividere ora con don Sandro Manfrè: in un periodo così complesso e difficile per le imprese e per la società tutta, ci rincuora poter contare sulla sua presenza».