Firmato nella mattinata di oggi, giovedì 17 settembre, presso la sede di Confindustria Venezia, il rinnovo dell’accordo di collaborazione sulla sostenibilità ambientale tra l’associazione Kyoto Club e Confindustria Venezia.
Accordo che viene stipulato a Venezia non solo perché Kyoto Club, pur avendo sede a Roma, è nata in laguna ma anche perché, come ha spiegato il presidente di Confindustria Venezia, Vincenzo Marinese, <quest’area è l’unica eccellenza italiana con 1,45 miliardi di euro di investimenti fatti e da fare. Questo territorio ha costituito un consorzio per l’idrogeno, che qualcuno voleva chiudere e noi lo abbiamo invece mantenuto aperto. Poi è nato il primo vaporetto a idrogeno e a breve nascerà il primo distributore per l’idrogeno con una joint-venture Eni-Comune. Inoltre in questo territorio si è riconvertita una raffineria tradizionale in una bio-raffineria che dall’olio fritto o esausto crea bio-diesel, che è incolore e inodore».
Non solo: il territorio veneziano vedrà la riconversione della centrale Edison a emissioni zero, la riconversione della centrale di Fusina, il primo centro di stoccaggio di Venice Gnl, l’ecodistretto, appunto il biofuel come progetto partito tra Eni e Veritas, il solare di Eni Rewind, la chimica verde di Versalis.
«Siamo un concentrato di tecnologia dal punto di vista ambientale – conclude Marinese – con investimenti già approvati e deliberati. Se tutto ciò si inserisce all’interno della cosiddetta Zona Economica Speciale, l’insieme degli interventi diventa ancora più vantaggioso grazie a un know-how che permette a Venezia, da questo punto di vista, di essere unica».
Marco Monaco