Un nuovo modello di sviluppo sostenibile, inclusivo e che contrasti le diverse forme di disuguaglianza. È l’obiettivo comune di Confapi Veneto e CGIL, CISL e UIL Veneto, esposto insieme mercoledì 9 novembre presentando a Mestre il protocollo di intesa su Salute, welfare, legalità e formazione.
Le linee guida comuni individuate attraverso il protocollo d’intesa puntano a rafforzare ulteriormente le già ottime relazioni sindacali regionali, con l’obiettivo di offrire risposte efficaci alle esigenze delle imprese, delle lavoratrici e dei lavoratori delle piccole e medie aziende del Veneto.
L’accordo regionale parte dall’esigenza di cogliere le opportunità legate alle risorse del PNRR per promuovere interventi utili e non disperdere i risultati positivi ottenuti nei primi mesi del 2022, difendendo l’occupazione e sostenendo il sistema economico-produttivo di un territorio regionale che conta ben 4321 aziende per un totale di 70 mila addetti.
«Il testo dell’accordo – afferma il presidente di Confapi Veneto William Beozzo – indica le linee di intervento necessario per dare risposte alle esigenze di salute e sicurezza negli ambienti di lavoro, per affrontare il rischio di infiltrazioni della criminalità organizzata nei tessuti produttivi locali, per sostenere le fasce sociali più deboli attraverso nuovi accordi in sede aziendale di welfare contrattuale che guarderanno alle esigenze di prossimità e del territorio regionale, e per valorizzare la formazione, con un occhio di riguardo rivolto all’apprendistato e alla staffetta generazionale attraverso una serie di azioni mirate».
A nome dell’Unità Sindacale, i tre Segretari, Tiziana Basso, Gianfranco Refosco e Roberto Toigo commentano: «CGIL CISL UIL e Confapi Veneto rilanciano le relazioni sindacali e la partecipazione nei luoghi di lavoro. Tornano, insieme, a parlare di lavoro, rimettendolo al centro dell’agenda comune, per promuovere la crescita attraverso lo strumento principale che le parti hanno a disposizione: la contrattazione aziendale».
Elena Donazzan, assessore all’istruzione, formazione, lavoro e pari opportunità della Regione del Veneto ha concluso l’incontro dichiarando: «Il protocollo è un atto di adesione volontaria a dei princìpi e in questo caso anche una co-progettazione su temi di assoluta rilevanza; la Regione guarda con molto favore e attenzione questo tipo di approccio, poiché è quello che realmente fa cambiare la cultura del lavoro».