“Abbiamo iniziato fin da subito ad attenzionare anche le Case di Riposo, che rappresentano un mondo importante e fragile come quello dei nostri anziani, che possono essere i nostri genitori o i nostri nonni. L’obiettivo, infatti, è quello di evitare che queste persone più fragili ci giungano in ospedale per affrontare un ricovero in terapia intensiva. Per questo ci siamo affiancati a queste strutture con cui, anche, ci confrontiamo quotidianamente tramite videoconferenze proprio per dipanare dubbi e dare risposte man mano che emergono necessità”. Il Direttore Generale della Ulss 3 Serenissima Giuseppe Dal Ben ha fatto il punto oggi, martedì 31 marzo, sul tema delle Case di Riposo e, in generale, quelle strutture che ospitano cittadini fragili, che lo diventerebbero ancora di più nel caso incontrassero il Coronavirus.
E’ stato infatti avviato, come da indicazione regionale, il “Piano Strutture residenziali per Anziani” e il “Piano TAMPONI” che vedrà effettuare test a 3.850 ospiti e a 1.710 operatori. L’attenzione della Ulss 3, parallelamente nei prossimi giorni, si concentrerà anche nelle strutture dei disabili.
Le azioni messe in atto nelle Centri Servizio Anziani. La Regione Veneto sta attenzionando queste strutture, chiedendo alle Ulss di organizzare un “Piano Strutture residenziali per Anziani”, che viene gestito dal Direttore dei Servizi Socio-Sanitari di ciascuna Azienda sanitaria. Questo Piano si avvale di un team di professionisti, formato da personale del Servizio di Igiene e Sanità Pubblica, delle Cure Primarie, dei Servizi Sociali, che devono valutare il rischio nelle varie strutture (dati di prevalenza dei positivi, dati sulla disponibilità dei dispositivi di protezione individuale, dati sulle competenze del personale, valutazione sul rispetto delle indicazioni ricevute). Da questa organizzazione nasce poi il Piano di sanità pubblica specifico per struttura che, in pratica, evidenzia come e cosa fare in caso di positività (dell’ospite o del personale), come gestire i DPI e il personale.
L’Ulss 3 ha monitorato quasi fin da subito le strutture delle Case di Riposo, già a partire dai primi giorni di marzo. Si è subito consigliato “caldamente” che venissero ridotte le visite agli ospiti proprio per ridurre il rischio dell’ingresso del virus in un mondo fragile come quello degli anziani. Sono state realizzate due note del Direttore Generale della Ulss 3 sul tema delle Case di Riposo: una in cui si suggeriva alla struttura di accogliere un nuovo utente dopo avergli effettuato il tampone per la verifica della positività o meno. Ogni Casa di Riposo, inoltre, doveva prevedere l’organizzazione di una stanza o più stanze per gestire possibili isolamenti. In un’altra nota, invece, si ricordava di rispettare le indicazioni operative dell’Istituto Superiore di Sanità sulla gestione dei rifiuti extraospedalieri. Nel frattempo è partito anche nelle Case di Riposo il Piano TAMPONI: ad oggi sono stati eseguiti 368 tamponi sugli ospiti e 266 sul personale. Il Piano prevede una programmazione, studiata giorno dopo giorno proprio per affiancare al massimo queste strutture dove, nel contempo, sono stati formati 25 operatori per eseguire tamponi e sono stati distribuiti 17.450 dispositivi di protezione individuale.
I numeri dei Centri Servizio Anziani. Nella Ulss 3 Serenissima ci sono 31 strutture dotate di 3.850 posti letto (2.978 di primo livello, cioè di bassa intensità assistenziale, 842 di secondo livello, cioè di alta intensità assistenziale, 30 SVP/SAPA cioè Stati Vegetativi Permanenti e Sezioni ad Alta Protezione Alzheimer). Nelle case di riposo della Ulss 3, attualmente, si contano 3.850 ospiti e 1.710 operatori, tra dipendenti e non: per quanto riguarda gli ospiti si registrano 26 anziani in isolamento preventivo, 6 positivi, 7 ricoverati e 2 deceduti; per quanto riguarda il personale, invece, si registrano 31 in isolamento preventivo, 9 positivi, ma nessun ricovero né decesso.
Azioni programmate nei prossimi giorni nei Centri Diurni. Altro mondo fragile e da attenzionare è quello delle strutture residenziali per i disabili dove verranno eseguiti tamponi su 260 utenti e 251 operatori.
Gli altri numeri. Nella Regione Veneto, ad oggi (ore 8.00 del 31 marzo) si sono registrati 8.159 casi positivi al Coronavirus. Nella provincia di Venezia se ne contano 1.170, di cui 304 pazienti ricoverati (218 della Ulss 3), 866 positivi non ricoverati. Sono, infine, 4.252 persone isolate al proprio domicilio: frutto dell’importante lavoro epidemiologico del Dipartimento di Prevenzione dell’Azienda sanitaria veneziana.
“Il messaggio che deve passare forte e chiaro – ha concluso il Direttore Generale – è che bisogna stare a casa. Cerchiamo di farlo anche e soprattutto per i nostri cari più anziani e più fragili. Dobbiamo evitare di far circolare il virus e lo stare a casa è uno degli strumenti di contenimento più efficaci ad oggi, insieme ad altre norme come quelle di evitare assembramenti, di coprirci naso e bocca con la mascherina e di lavarci spesso le mani. Ad oggi sembra più stazionaria la curva dei ricoveri, ma la situazione potrebbe cambiare improvvisamente qualora cominciassimo a comportarci male. Cerchiamo pertanto di continuare a fare squadra perché, insieme, vinceremo il Coronavirus”.