Si può essere così appassionati della raccolta dei rifiuti da guardarla dal vivo tutte le mattine? Bruno ne è così affascinato che da circa sei anni aspetta alle cinque in punto davanti alla sua casa a Marano Veneziano gli operatori ecologici che prelevano i contenitori per svuotarli. Per lui lavorare in Veritas sarebbe un sogno, che è riuscito a realizzare come tirocinio per il suo ultimo anno di scuola superiore.
«Bruno dorme poco da sempre» – raccontano i suoi genitori – «Inizialmente non abbiamo dato troppo peso a questa sua passione, ma nel tempo è diventata un’abitudine irrinunciabile».
Come tutti i suoi compagni di scuola della sezione agraria, il ragazzo deve svolgere degli stage e dopo aver lavorato per due anni nell’azienda agricola Dalla Costa, dove si è occupato di regolare i flussi delle mucche nella stalla e del latte per i vitelli, all’alba dell’ultimo anno a papà Andrea viene un’idea.
L’idea del papà, poi il contatto giusto. «Faccio parte – racconta – del gruppo di lavoro per l’inclusione della scuola, l’Istituto Ponti-Lorenz di Mirano. Complice la richiesta della Preside di fare qualcosa di nuovo e l’assenza di progetti specifici per la disabilità, ho proposto di coinvolgere grandi aziende». Da qui il passo è breve perché una delle prime idee è contattare Veritas, vista la passione di Bruno.
Entrati in contatto con la responsabile delle Risorse Umane del gruppo, la dott.ssa Chiara Bellon, per il ragazzo si aprono le porte di uno stage al Centro di Raccolta di Pianiga. Qui la giornata tipo di Bruno inizia alle 8.30, con una pausa pranzo, per finire alle 16, tre giorni a settimana per tre settimane durante il mese di settembre. Assieme al personale il novello addetto, oltre a condividere le pause, fa il giro degli impianti, provando mansioni diverse fra cui anche inserire dati al computer.
Quello che rende speciale Bruno non è la sindrome di down: quella al massimo gli procura un pollice che piega troppo in avanti, che lui guarda con curiosità. Ha un’innata voglia di vivere e una fascinazione per i turni di lavoro di tutti i membri della sua famiglia, tanto da conoscerli a memoria. Per lui, abituato a seguire gli impegni degli altri, avere finalmente un lavoro tutto suo in Veritas è stata un’esperienza memorabile.
«Lo scarico dei bidoni, per me l’esperienza più bella. «Non ho avuto dei colleghi» – ci tiene a precisare – «Fabio, Diego, Massimo, Michele e Antonia, che è bellissima, non sono solo speciali, sono miei amici, ci sentiamo ancora e sono andato a salutarli per Natale». L’esperienza più bella? «Quando ho provato a comandare lo scarico dei bidoni agganciati al camion in una simulazione, è stato come camminare sulle nuvole».
«E’ stato gratificante vedere – raccontano i genitori – che era entusiasta all’andata e al ritorno dal lavoro. In Veritas non hanno fatto distinzioni per la sua disabilità, lo hanno trattato come noi che da sempre lo abbiamo messo alla prova per renderlo più autonomo possibile. Oggi si muove da solo per fare la spesa e fa lavori in casa, anche grazie a una splendida palestra che è stata l’esperienza degli scout nel gruppo di Oriago».
Un sogno: il concerto di Vasco Rossi. Bruno continua ad allenarsi tutte le settimane in piscina a Mestre assieme alla sua squadra di nuoto, con cui racconta di vincere tutte le gare che fanno. Vorrebbe entrare anche nella squadra di pallanuoto. Ma il suo sogno più grande? Ha deciso che vuole vedere un concerto di Vasco Rossi allo stadio: «Non nei posti per i disabili, perché ho diritto di andare con tutti gli altri», ma soprattutto non vede l’ora di avere dei turni stabili suoi, ovviamente, gli piacerebbe più di tutto che fosse in Veritas.
«L’iniziativa si inserisce nei programmi di Veritas per l’inclusione e la diversità», spiega Chiara Bellon, Responsabile Risorse Umane del Gruppo Veritas. «Abbiamo un intero team dedicato costantemente a sviluppare questi valori nella nostra cultura e visione d’impresa».
Nell’azienda sono inserite diverse persone con disabilità fisiche o psicologiche: «La sfida è rendere l’ambiente lavorativo adatto a qualsiasi limitazione, valutando le competenze di ognuno e facendo sì che possa esprimerle al meglio».
Bruno è stato inserito in un contesto adatto, affidato alla supervisione del suo tutor Diego. «La sua sensibilità verso il nuovo stagista ha permesso di creare un legame che ha commosso tutta l’azienda; in cambio il ragazzo ha dimostrato estrema precisione e una vivace risposta agli stimoli».
Come racconta Diego: «Bruno ci ha insegnato molto, con il suo carattere ha creato un rapporto sincero con tutti. Lo abbiamo accolto subito come uno di noi per superare la sua timidezza iniziale, in cambio ci ha donato un affetto sincero, ma soprattutto una fiducia impagabile, sentimenti che oggi si fa molta fatica a trovare nelle persone “normali”».
L’esperienza è stata talmente speciale che Veritas l’ha raccontata a tutto il personale nel corso del 29 novembre, nella giornata dedicata all’inclusione. «Ci auguriamo che questo sia l’inizio di una serie di progetti di inserimento, Bruno ha dimostrato che ci può essere spazio anche per talenti come il suo», conclude la dott.ssa Bellon.
Massimiliano Moschin