<+cap norm>P<+distanziatore><+domanda ct>adre Jan Dacok, l’esortazione apostolica “Amoris laetitia” è un documento molto atteso, ed anche ampio e articolato. Un consiglio o un’indicazione preliminare per “entrare” bene nel testo e coglierne al meglio l’importanza e la portata?<+no rientro>
<+no rientro>L’importanza e la portata dell’esortazione apostolica Amoris laetitia si potrebbero concentrare in quattro punti: a) La centralità della famiglia per la società civile e per la Chiesa: “Il bene della famiglia è decisivo per il futuro del mondo e della Chiesa” (n. 31). Per la missione della famiglia cristiana sono vitali la parola di Dio, la vita spirituale e sacramentale. Secondo il Papa, b) la parola di Dio “non si mostra come una sequenza di tesi astratte, bensì come una compagna di viaggio anche per le famiglie che sono in crisi o attraversano qualche dolore, e indica loro la meta del cammino, quando Dio ‘asciugherà ogni lacrima dai loro occhi e non vi sarà più la morte né lutto né lamento né affanno’ /Ap 21,4/” (n. 22). c) L’esortazione invita le famiglie alla intensa vita spirituale e sacramentale che porta “a condividere la preghiera quotidiana, la lettura della Parola di Dio e la comunione eucaristica per far crescere l’amore e convertirsi sempre più in tempio dove abita lo Spirito” (n. 29). d) L’aspetto preventivo dell’esortazione: “Il divorzio è un male, ed è molto preoccupante la crescita del numero dei divorzi. Per questo, senza dubbio, il nostro compito pastorale più importante riguardo alle famiglie, è rafforzare l’amore e aiutare a sanare le ferite, in modo che possiamo prevenire l’estendersi di questo dramma della nostra epoca” (n. 246).
<+domanda ct>Non emergono cambiamenti di dottrina e il Papa ripete spesso che non bisogna mai rinunciare a proporre “l’ideale pieno” del matrimonio. Tutto, però, va sempre vissuto e riconsiderato nella logica della “misericordia pastorale”. Che cosa significa?
<+no rientro>La logica della “misericordia pastorale” (nn. 307-312) significa la ricerca della luce per comprendere meglio la situazione personale in vista della graduale crescita e della maturazione. In altre parole, questa logica significa cercare di avvicinare la misericordia di Dio e di realizzarla in quanto possibile, cercare di migliorare o cambiare quello che è possibile per i fedeli che vivono situazioni complesse. Il Papa, accennando alle circostanze attenuanti e facendo il richiamo all’esortazione apostolica Evangelii gaudium, sottolinea che ‘senza sminuire il valore dell’ideale evangelico, bisogna accompagnare con misericordia e pazienza le possibili tappe di crescita delle persone che si vanno costruendo giorno per giorno’, lasciando spazio alla ‘misericordia del Signore che ci stimola a fare il bene possibile’ (n. 308). La logica della “misericordia pastorale” è da collocare nel contesto dell’ideale pieno del matrimonio: “Comprendere le situazioni eccezionali non implica mai nascondere la luce dell’ideale più pieno né proporre meno di quanto Gesù offre all’essere umano. Oggi, più importante di una pastorale dei fallimenti è lo sforzo pastorale per consolidare i matrimoni e così prevenire le rotture” (n. 307).
<+domanda ct>Papa Francesco sollecita un rilancio anche con nuove modalità della pastorale del matrimonio e delle famiglie. Si può dire che, in particolare con “Amoris laetitia”, si riscrive lo stile della pastorale familiare della Chiesa?
<+no rientro>Dal punto di vista della pastorale familiare della Chiesa, Amoris laetitia va vista in continuazione con le linee del Magistero di San Giovanni Paolo II e di Benedetto XVI. Ma Papa Francesco mette in rilievo la “creatività missionaria” che, in opposizione ai “lamenti autodifensivi” (n. 57), dovrebbe portare risposte innovative alle sfide contemporanee, sintetizzate nel capitolo secondo. Il Santo Padre sottolinea che è necessario “sviluppare nuove vie pastorali”, che però dovrebbero essere elaborate dalle diverse comunità come “proposte più pratiche ed efficaci, che tengano conto sia degli insegnamenti della Chiesa sia dei bisogni e delle sfide locali” (n. 199). Molto importante è l’approccio interdisciplinare della pastorale familiare basato sulla collaborazione con diversi specialisti e con l’impiego di diversi strumenti. Fra questi ultimi dovrebbero contribuire in modo particolare centri di consulenza matrimoniale o centri di ascolto specializzati a livello diocesano.
<+domanda ct>In questi giorni si avvicendano molte e differenti “letture” ed interpretazioni del testo, soprattutto nelle parti relative al discernimento pastorale delle situazioni più complicate. Affronterà questo argomento negli incontri programmati (a Zelarino e a Mestre), ma può già dare alcune brevi linee circa la chiave di lettura e di interpretazione del “discernimento pastorale”?
<+no rientro>L’invito al discernimento pastorale per le situazioni più complicate è da inserire in linea della continuità con l’esortazione apostolica Familiaris consortio (1981) di Giovanni Paolo II che scrive: “Sappiano i pastori che, per amore della verità, sono obbligati a ben discernere le situazioni… La riconciliazione nel sacramento della penitenza – che aprirebbe la strada al sacramento eucaristico – può essere accordata solo a quelli che, pentiti di aver violato il segno dell’Alleanza e della fedeltà a Cristo, sono sinceramente disposti ad una forma di vita non più in contraddizione con l’indissolubilità del matrimonio. Ciò comporta, in concreto, che quando l’uomo e la donna, per seri motivi – quali, ad esempio, l’educazione dei figli – non possono soddisfare l’obbligo della separazione, ‘assumono l’impegno di vivere in piena continenza, cioè di astenersi dagli atti propri dei coniugi’ (FC, n. 84).
Le tappe del discernimento personale e pastorale nel caso dei divorziati risposati possono essere diverse e individuali, a seconda delle loro situazioni vissute. Si richiederebbe la conoscenza della persona, delle motivazioni e delle circostanze dell’agire, delle condizioni attuali, la disponibilità per cambiamento, l’esame di coscienza, momenti di riflessione e di pentimenti. Lo scopo ultimo del discernimento personale e pastorale dovrebbe essere la verità oggettiva sulla situazione passata ed attuale dei divorziati risposati. Tale verità, l’incoraggiamento e l’accompagnamento da parte dei pastori potrebbero portare a passi ulteriori verso la conversione piena, l’umiltà e l’apertura ad eventuali cambiamenti al livello personale dei divorziati risposati e alla valutazione delle possibilità dell’inserimento alla vita attiva nella Chiesa locale.
<+domanda ct>Il testo riserva anche alcune sorprese, finora poco evidenziate dai media, come le belle riflessioni spirituali che ripercorrono parola per parola l’inno paolino alla carità o i capitoli molto approfonditi, concreti e ricchi di suggerimenti sulla vita matrimoniale tra gli sposi e sull’educazione dei figli. Secondo Lei quali sono le pagine più originali (o innovative) di “Amoris laetitia” e che meritano di essere affrontate con grande attenzione?
<+no rientro>Dal mio punto di vista, attenzione particolare meritano anche altre visioni del Papa tra cui ne vorrei sottolineare quattro: a) Le parole del Papa dedicate al dialogo tra i coniugi (nn. 136-141). Questa parte del capitolo quarto svela la grande esperienza personale e la prudenza pastorale del Santo Padre. Le sue raccomandazioni a riguardo del dialogo sono da leggere, rileggere, riflettere e mettere in pratica. Realizzando la sua ricetta sicuramente si potrebbero prevenire tante complicazioni nelle relazioni interpersonali e tante rotture matrimoniali. Sono parole che possono rafforzare il matrimonio ed evitare gli indebolimenti. b) L’invito del Papa a “contemplare Cristo vivente che è presente in tante storie d’amore, e invocare il fuoco dello Spirito su tutte le famiglie del mondo” (n. 59). c) L’importanza dell’amore di una madre e di un padre e la gratitudine alle mamme per il loro contributo alla Chiesa e al mondo: “Una società senza madri sarebbe una società disumana, perché le madri sanno testimoniare sempre, anche nei momenti peggiori, la tenerezza, la dedizione, la forza morale… Carissime mamme, grazie, grazie per ciò che siete nella famiglia e per ciò che date alla Chiesa e al mondo” (n. 174). d) La visione realistica del matrimonio e il bisogno del supporto del Signore. Secondo il Papa, la vita matrimoniale è “il cammino di costruirsi giorno per giorno. Ma nulla di questo è possibile se non si invoca lo Spirito Santo, se non si grida ogni giorno chiedendo la sua grazia, se non si cerca la sua forza soprannaturale, se non gli si richiede ansiosamente che effonda il suo fuoco sopra il nostro amore per rafforzarlo, orientarlo e trasformarlo in ogni nuova situazione” (164). <+grassetto>(A.P.)