Per gli agriturismi veneziani l’estate, che si sta chiudendo, segna una forte ripresa, tale da tornare ai livelli delle stagioni pre-pandemia. Presenze quasi fino al 40% di turisti italiani e poi il grande ritorno degli stranieri, soprattutto da Nord ed Est Europa e da Germania ed Austria.
“Negli agriturismi del veneziano c’è stata una presenza importante di clienti italiani che ha sfiorato anche il 40% – sottolinea Luigi Toffoli, presidente di Agriturist Venezia, l’associazione degli agriturismi di Confagricoltura.- Numerose presenze anche di turisti del Nord Europa ed un flusso significativo da Ungheria, Polonia e repubblica Ceca. La stagione è iniziata in ritardo, anche a causa del meteo avverso fino a fine maggio, ma si è recuperato benissimo da luglio in poi fino a settembre. Da segnalare anche in questo periodo la presenza di turisti stranieri, soprattutto tedeschi ed austriaci! L’esperienza del Green Pass è stata accettata positivamente da parte degli ospiti, italiani e stranieri. Inoltre per l’accesso ai servizi di ristorazione, disponendo di ampi spazi all’aperto, il documento non era necessario e quindi non ci sono stati particolari criticità”.
C’è ora attesa per l’andamento turistico nel prossimo autunno. Serve ancora molta cautela, data l’esperienza dell’ultimo anno e mezzo: le chiusure imposte dalla pandemia infatti avevano portato al settore perdite fino quasi al 70%. “C’è ancora incertezza sui tempi necessari per un ritorno pieno alla normalità – riprende Toffoli – anche se, nel periodo da giugno a settembre, quest’estate abbiamo raggiunto i livelli di attività del periodo precedente la pandemia, addirittura con qualche incremento. Ora confidiamo di avere buone presenze anche nella stagione autunnale. Gli agriturismi nel veneziano sono circa un centinaio e presentano situazioni ideali anche per il rispetto del distanziamento. Le nostre imprese sono immerse nel verde ed offrono quindi le migliori soluzioni per soggiorni all’insegna del contatto con la natura e con l’arte del nostro territorio senza alcun rischio di assembramento; inoltre nelle nostre strutture c’è il massimo rispetto di tutte le disposizioni normative anticovid”.
Per quanto riguarda il territorio veneziano resta aperta anche la questione della tassa di ingresso a Venezia che dovrebbe entrare in vigore nel 2022: “Al momento sembra che debbano pagarla i turisti non residenti in strutture all’interno del comune di Venezia – conclude Toffoli – ma in questo modo si crea una disparità di trattamento tra ospiti alloggiati in aree diverse della stessa città metropolitana”.
E Marco Aurelio Pasti, presidente di Confagricoltura Venezia, conclude: “Adesso occorre coltivare molto anche la presenza di turisti italiani che soggiornano per periodi più brevi. E’ mutato radicalmente il concetto di turismo, che va anche ripensato e riorganizzato secondo le nuove esigenze del distanziamento sociale e delle misure anticovid. Speriamo quindi che un nuovo target di clientela ci aiuti a promuovere il nostro territorio che risponde al meglio alle esigenze emergenti riguardo la sicurezza e si rivolge ad un turismo, italiano e straniero, che apprezza la sostenibilità ambientale e la valorizzazione del patrimonio artistico e culturale”.