Sapere dove e quando la pianta ha sete, o quando bisogno di più concimi o di essere difesa da attacchi parassitari. E sapere cosa succede in “pezzetti” di campo da 500, da 50 o perfino da 5 metri quadri.
Ecco cosa si può fare con l’agricoltura di precisione. E all’agricoltura di precisione, non più esperienza di frontiera ma patrimonio da condividere, Confagricoltura Venezia dedica un convegno e un progetto.
Il convegno si terrà sabato 25 novembre, alle 9.30, all’auditorium della Banca Santo Stefano a Martellago. Il progetto che verrà presentato in dettaglio sarà realizzato in collaborazione con il Dipartimento di Agraria dell’Università di Padova e con l’Istituto “8 Marzo – Lorenz” di Mirano, che forma periti agrari per il territorio.
Docenti e studenti parteciperanno alla fase sperimentale all’interno di un pool di aziende locali nei settori dei seminativi (soia, mais, frumento…), orticoltura (per esempio radicchio di Treviso tardivo) e viticoltura, produzioni tipiche del territorio veneziano. Tra i risultati del progetto quindi vi è anche la formazione di professionalità indispensabili per il buon esito del processo di innovazione.
Il patrocinio della Regione Veneto punta ad un modello che mette al centro piccole e medie imprese. «Il progetto ha ottenuto il patrocinio della Regione Veneto vede nella metologia studiata da Confagricoltura Venezia – spiega Claudio Bobbo, responsabile dell’Ufficio di zona del Miranese – un modello esportabile per promuovere innovazione e ricerca all’interno di aziende agricole piccole e medie».