L’annata agraria si è conclusa con gli ultimi raccolti tra ottobre e novembre e il risultato vede il mais, la coltura più importante del territorio veneziano, rompe una lunghissima crisi, almeno dal punto di vista delle quantità prodotte, con un incremento netto che si attesta su 11 tonnellate per ettaro.
Buoni risultati anche per la barbabietola da zucchero, che supera la produzione media precedente, arrivando a 10 tonnellate di saccarosio per ettaro. Boom del sorgo, che nel 2020 raggiunge i mille ettari coltivati.
Dal punto di vista climatico l’annata agraria, appena conclusa, è stata caratterizzata da una primavera siccitosa e ventosa (che ha reso difficili la semina e la nascita delle colture primaverili); poi, però, da un meteo favorevole durante l’estate con piogge abbastanza regolari e assenza di picchi termici elevati e prolungati.
Il mais resta la più importante coltura del territorio veneziano: coltivato su oltre 30.000 ettari in provincia per un valore di produzione di quasi 60 milioni di euro.
Nonostante, dopo anni di declino, si sia arrivati al dimezzamento delle superfici coltivate, quest’anno il raccolto è stato sorprendentemente buono.
«Quest’anno il mais ha avuto buone produzioni, con quantità superiore alle 11 tonnellate per ettaro superiori alla media degli ultimi anni», sottolinea Marco Aurelio Pasti, presidente di Confargicoltura Venezia. «Il mais prodotto è stato sano e di buona qualità, grazie anche alle piogge di luglio che hanno limitato la diffusione della piralide, insetto che danneggia in modo molto grave la spiga di questo cereale».
La soia è la prima coltura per estensione nel Veneziano con oltre 40.000 ettari. Quest’anno ha dato invece mediamente produzioni inferiori alle aspettative, ma il bel tempo che ha caratterizzato il mese di novembre ha consentito di completare in tempo utile anche i secondi raccolti.
«L’importanza degli approvvigionamenti nazionali di mais e soia per la produzione di numerose Dop – continua il presidente Marco Aurelio Pasti – ha spinto il Ministero dell’Agricoltura a premiare la produzione nazionale tramite il sostegno di contratti di filiera, sulla scia di quanto già fatto in passato per il grano duro».
Nel 2020 le domande per accedere ai 5 milioni di euro messi a disposizione complessivamente per il sostegno della filiera maidicola e ai 4,5 milioni di euro per le proteine vegetali sono state aperte soltanto lo scorso ottobre, ma nei prossimi anni dovranno esser presentate contestualmente alla domanda unica.
Da segnalare la crescente diffusione del sorgo, che da pochi ettari di una decina di anni fa ha superato quest’anno i mille ettari.
La barbabietola da zucchero, infine: «Ha avuto rese superiori alla media con buoni titoli zuccherini, che hanno consentito di superare mediamente le 10 tonnellate per ettaro di saccarosio», spiega Carlo Pasti, imprenditore agricolo della zona di Portogruaro Caorle. «Negli anni precedenti la media era inferiore, con circa 8 tonnellate per ettaro di saccarosio».
In Italia la produzione di zucchero si attesta attorno alle 280mila tonnellate/anno, di cui ben circa il 30% è prodotto in Veneto. Nello specifico, le barbabietole dell’area veneziana vengono inviate allo stabilimento di Pontelongo, nel Padovano, dove viene ricavato lo zucchero.
L’incremento della produzione è legato al clima favorevole dell’estate scorsa ma anche e soprattutto ad un miglioramento tecnico complessivo che sta dando buoni risultati.
«L’agricoltura di precisione, grazie a tecnologie innovative, ci sta aiutando – continua l’ imprenditore Carlo Pasti. «L’impiego di strumenti e metodi più raffinati ci permette di essere più tempestivi e più precisi anche nell’utilizzo dei prodotti fitosanitari o di altri mezzi di produzione».
Infine va ricordato comunque che risultati migliori sono stati raggiunti anche grazie alla ridotta virulenza della cercospora – patogeno fungino che attacca l’apparato fogliare – che nelle ultime annate, caratterizzate da temperature più elevate, aveva creato ingenti danni a causa della scarsità di prodotti fitosanitari efficaci e di varietà particolarmente resistenti.