Alla Nutella il regista Nanni Moretti ha dedicato immagini cult, ma la ricetta resta un segreto. Di sicuro però si sa che la dolcissima crema è a base di nocciole. Molti agricoltori, anche nel Veneziano, stanno preferendo il nocciolo a tante altre colture il cui trattamento è complesso sotto tanti punti di vista.
È il caso dell’azienda agricola Zingales, che ha sede in San Donà di Piave e comprende anche le coltivazioni di noci e seminativi. «A partire dal 2017 abbiamo scelto di puntare sul nocciolo perché è una pianta rustica», sottolinea Moreno Valeri, agronomo responsabile dell’azienda. «Nei nostri terreni di Eraclea abbiamo 47 ettari piantumati, di cui 30 in produzione e con il termine di raccolta, che è stato effettuato entro fine settembre. La produzione si attesta complessivamente a circa 20mila chilogrammi di nocciole. Si tratta di una coltura vantaggiosa sotto diversi aspetti perché le operazioni sono quasi tutte meccanizzate, ad eccezione della potatura. Anche la raccolta è completamente meccanizzata e ad essa segue la pulizia, l’analisi qualitativa delle partite, l’essicazione e lo stoccaggio». Tutte queste operazioni vengono eseguite in azienda, con le attrezzature per la raccolta, il laboratorio di analisi aziendale, la pulizia e l’essiccazione con impianto aziendale ed infine lo stoccaggio nei magazzini.
L’utilizzo della nocciola è prevalentemente industriale. È un ingrediente presente in pasticceria artigianale, in moltissimi prodotti da forno e in creme di pasta di nocciole con cacao ed altro.
Si vendono anche in guscio o sgusciate per il consumo diretto, ma l’incidenza è minima.
Il frutto viene prima essiccato in azienda, poi conferito all’industria che provvede alla sgusciatura, tostatura, pulizia e selezione, macinatura e in base all’uso trasformata in pasta per i vari usi. Può anche essere disoleata con produzione di olio, oppure utilizzata intera.
Le nocciole sono costituite per il 63% da lipidi, nella forma di acidi grassi sia monoinsaturi (46%) e insaturi (8%) che saturi (4,61%). In particolare, le nocciole sono fonti di acido oleico, acido alfa-linolenico e acido palmitico e sono prive di colesterolo. Sono composte poi da proteine (8%) e carboidrati (4%).
L’azienda agricola Zingales vede come principale destinatario dei propri volumi di produzione nocciole la Ferrero, secondo logiche e tempistiche definite all’interno di un progetto di collaborazione di lungo periodo.
L’azienda agricola Zingales conta ad Eraclea 47 ettari coltivati a noccioli piantati in tre epoche, 2017, 2018 e 2022, oltre ad un impianto sperimentale di noci Pecan. «Vi è una rimanente superficie di circa 20 ettari attualmente coltivata a seminativo, ma destinata a breve ad essere riconvertita a frutta a guscio», riprende Moreno Valeri. «Per questa azienda la specializzazione è fondamentale in quanto l’investimento in attrezzature per la lavorazione delle colture e del prodotto (pulizia ed essiccazione), comporta ingenti spese che possono essere ammortizzate solo su una adeguata superficie. Il programma aziendale a breve termine prevede quindi di completare la piantumazione con frutta a guscio anche in questi rimanenti 20 ettari. Nel 2017 siamo partiti con 30 ettari destinati a nocciole e nel 2020 abbiamo avuto una prima produzione pari a circa kg 300 per ettaro. Nel 2021 avevamo previsto una produzione di circa kg 800-1000 per ettaro, ma la gelata nei primi giorni di aprile ci ha fatto perdere tutto il raccolto. Ora dovremmo poter contare su un miglioramento continuo dei risultati».
«La scelta del nocciolo come coltura alternativa a vite, noce e seminativi è fatta per la rusticità della coltura e il suo basso impatto. Fino al quarto anno di allevamento le piante richiedono un minimo apporto di fertilizzante, lavorazione meccanica di filari ed interfilari e due trattamenti fungicidi a base di rame. “Durante i primi quattro anni siamo intervenuti solo in due occasioni con un insetticida in relazione ad attacchi di insetti», precisa Moreno Valeri. «Dal quinto anno in poi, in previsione della produzione, interveniamo con 4 trattamenti fungicidi e 2 o 3 trattamenti insetticidi, soprattutto in funzione del contenimento dei danni da cimice. Tutta la superficie a nocciole è provvista di impianto di microirrigazione».
«L’irrigazione a goccia, con ala gocciolante interrate ai due lati del filare, permette produzione a ridotto consumo di acqua ed energia», conclude Marco Aurelio Pasti, presidente di Confagricoltura Venezia. «Inoltre il nocciolo ha minori esigenze irrigue di altre colture presenti nel territorio e questo è senz’altro di aiuto in annate in cui l’acqua scarseggia come quest’estate».