La pioggia battente delle ultime ore unita alle raffiche di forte vento ha provocato danni ingenti alle coltivazioni di frumento delle campagne veneziane. A denunciare la situazione sono gli agricoltori di Quarto d’Altino, Marcon e confinanti con Mogliano Veneto, ma anche della Riviera del Brenta in particolare nella campagna di Mira, dove negli ultimi giorni si assiste ad un fenomeno alquanto insolito: stormi di uccelli e migliaia di anatre selvatiche provenienti dalla laguna stanno facendo man bassa del frumento piegato dal maltempo.
Il mese di giugno ha segnato fino ad ora lungo tutta la Penisola da 48 eventi estremi tra violenti temporali, grandine e bufere di vento, quattro volte superiori allo stesso periodo dello scorso anno (+336%). E’ quanto emerge dal monitoraggio della Coldiretti in riferimento all’ultima allerta meteo della protezione civile in mezza Italia, secondo elaborazioni su dati dell’European Severe Weather Database (ESWD). Si tratta dell’ultima spallata del clima impazzito in una maledetta primavera che – secondo la Coldiretti – è iniziata con il gelo che ha compromesso le fioriture ed è proseguita con il caldo torrido e la siccità per andare a concludersi con le tempeste da nord al sud del Paese.
Il risultato – precisa la Coldiretti – sono pesanti danni alle coltivazioni con la perdita di un intero anno di lavoro, dal mais alla frutta con il crollo dei raccolti nazionali. Le precipitazioni sempre più intense e frequenti con vere e proprie bombe d’acqua si abbattono – sottolinea la Coldiretti – su un territorio reso fragile dal dissesto idrogeologico con 7275 i comuni italiani complessivamente a rischio per frane o alluvioni (il 91,3% del totale).
Siamo di fronte alle evidenti conseguenze dei cambiamenti climatici anche in Italia dove l’eccezionalità degli eventi atmosferici è ormai la norma, con una tendenza alla tropicalizzazione che – conclude la Coldiretti – si manifesta con una più elevata frequenza di manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo, con sbalzi termici significativi che compromettono le coltivazioni nei campi con costi per oltre 14 miliardi di euro in un decennio, tra perdite della produzione agricola nazionale e danni alle strutture e alle infrastrutture nelle campagne.