“La vera ricchezza del popolo italiano sono i lavoratori. E certe volte si resta perplessi da come vengono trattati i lavoratori”.
Il valore centrale della persona nel lavoro è sottolineato dal Patriarca nell’omelia della Messa celebrata venerdì 15, in prima mattinata, alla Pilkington di Porto Marghera.
L’azienda multinazionale che produce vetro industriale ha recentemente riattivato un impianto a Porto Marghera, assumendo alcune decine di nuovi lavoratori. La liturgia presieduta dal Patriarca è anche un modo per festeggiare la ripresa, oltre che per celebrare l’ormai prossimo Natale.
“Si parla ora, con la cibernetica, di quarta rivoluzione del lavoro – ha proseguito mons. Moraglia – con scenari che o ci fanno capire che la persona è riferimento di tutto oppure il mercato cambierà profondamente alcune parti del mondo del lavoro. E a pagare saranno i più deboli”.
Perciò il lavoro va difeso e capito a partire dalla dignità della persona e dei lavoratori: “Doobbiamo essere portatori consapevoli di tale dignità…”.
C’è un motivo ulteriore, un allarme, che invita a investire energie in un lavoro che metta al centro la qualità e la valorizzazione della persona. “È il recente Rapporto Censis” ricorda il Patriarca Francesco: “La parola che interpreta la situazione italiana oggi è rancore; questo perché per la prima volta si è interrotto quel rapporto generazionale che faceva stare sempre meglio figli e nipoti”.
Dal vescovo di Venezia, nel grande vano della Pilkington, anche una riflessione sul Natale: “Il Natale ha la capacità di cambiarci…: è come arrivare ad una stazione in cui ci sono due treni. Uno è il Natale del consumismo e degli spot. Non è che dobbiamo cancellarlo, perché è sempre un momento di festa; ma il dramma è quando diventa solo un’occasione per spendere. Così si perde il significato autentico del Natale”.
Ricordando che anche lui, il Patriarca, invita sempre i suoi fratelli “a fare pochi regali e desiderati”, non. Moraglia conclude: “Poi c’è il secondo treno, il Natale di Betlemme, che non è una favola, e che dobbiamo prendere sul serio perché cambi la nostra vita”.