Un centro di medicina del benessere. È il nuovo arrivato nella Hybrid Tower, la torre più alta di Mestre, che dal 2016, con i suoi 80 metri di altezza svetta sulla città, di fianco alla rampa del cavalcavia, a due passi da corso del Popolo.
Cresce così lo spazio utilizzato in questo rilevante esempio di riconversione urbana, in cui la Cervet srl di Francesco Fracasso ha investito 18 milioni di euro.
Già da questi giorni il Medical Laser center, diretto da Adriano Cestrone, offre un’ampia serie di servizi legati ad estetica e benessere. Una decina di medici – dal dermatologo all’endocrinologo, dal dietologo al ginecologo… – offrono la propria competenza per affrontare inestetismi di ogni tipo e dare una risposta completa dal punto di vista della medicina del benessere. Al centro l’uso di quattro laser, per i quali si sono investiti circa 700mila euro, che garantiscono di risolvere problemi tipo tatuaggi da cancellare, cicatrici sgradite, epilazione…
Così si attivano il secondo e il terzo piano del grattacielo. E si avvia la sfida per riempire anche gli altri. Al terzo e quarto piano si pensa ad appartamenti; dal sesto all’undicesimo ci sono e ci saranno uffici. Alcuni sono già pronti, uno è già arredato e in uso: grandi spazi da 130-140 metri quadri ciascuno, con dotazioni di prim’ordine. Contratti d’affitto di sei anni, uso esclusivo o coworking, e via.
Quel che sta andando molto bene, pensa un po’, è l’utilizzo turistico. Riguarda 19 appartamenti, situati fra il dodicesimo e il sedicesimo piano. Sono alloggi mini, da 38 metri quadrati – il minimo consentito dal regolamento edilizio – adatti per soggiorni molto brevi, di tipo turistico, appunto. E vanno così bene che ai 19 esistenti si stanno per aggiungere altre 6 suite di questo tipo.
Al 17° e 18° piano, infine, la ristorazione e il bar. Il ristorante giapponese Aki da un paio di mesi ha ceduto le armi; lo ha rilevato la società che gestisce il Caffè Pedrocchi di Padova. Per ora lo chef offre continuità, con sushi e pesce crudo; ma ci si orienterà sempre più alla tradizione del territorio.
Tra un paio di mesi, poi, spazio a nuove tecnologie, ecologiche ma finalizzate alla sostenibilità economica. Verranno installati, infatti, sulla parete sud della torre, pannelli fotovoltaici per 100 kW di potenza, oltre ad un enorme pannello a led, di 10 metri per 20, che si riempirà di informazioni pubblicitarie visibili a chiunque.
La scommessa, insomma, è quella che il primo esempio di Mestre verticale prenda pienamente vita. Con un panorama unico, ma in un contesto urbano così così (basta guardarsi attorno), è un segnale di città possibile e futura. Ci si riuscirà?
Giorgio Malavasi