Il futuro è gas e sole. La centrale Palladio a Fusina ha già avviato l’iter per una completa riconversione. Già adesso – anzi, dal marzo scorso – la centrale Enel, uno dei più importanti impianti italiani per la produzione di energia elettrica è praticamente ferma e i quattro gruppi di produzione, pur sempre disponibili all’esercizio, vengono chiamati in servizio dal gestore di rete in relazione alle esigenze del sistema elettrico nazionale.
Enel Produzione ha già chiesto di poter dismettere nel 2023 il carbone come combustibile ed ha intanto già avviato la procedura di Valutazione di impatto ambientale per il progetto futuro.
Un progetto imperniato in primo luogo sul gas: «Il progetto presentato per il nuovo impianto a gas ad altissima efficienza – spiegano dall’azienda – prevede una potenza di circa 800 MegaWatt (con uno sviluppo di una prima fase a ciclo aperto di circa 500 MW e di una seconda fase di ulteriori 300 MW, in una configurazione a ciclo chiuso) a fronte di una potenza dell’impianto attuale di circa 1140 MW. Il gas sarà fornito attraverso il collegamento alla rete di trasmissione nazionale».
Potenza complessiva ridotta di circa un terzo, dunque. Ma nel progetto subentra l’introduzione consistente della produzione di energia da fonti rinnovabili. Dal sole, in particolare: «Stiamo sviluppando l’installazione di capacità fotovoltaica all’interno del sito, come parte della più generale iniziativa di sviluppo di nuova capacità rinnovabile su tutto il territorio italiano. Le tempistiche di realizzazione e la capacità installata dipenderanno dalle tempistiche di dismissione dell’impianto a carbone e dalle tempistiche degli iter autorizzativi».
E per il personale della “Palladio”? Quale futuro? Sono circa 230 i dipendenti; e ad essi si assommano i lavoratori delle imprese esterne che hanno lavori in appalto presso la centrale. «I dipendenti di Enel Produzione che attualmente operano presso la centrale di Fusina – afferma l’azienda – continueranno a lavorare in parte nel nuovo impianto a gas che si intende realizzare nel sito e in parte in altre aree di business del Gruppo Enel. Per l’esercizio del nuovo impianto a gas e per l’esercizio degli impianti fotovoltaici che si intendono realizzare presso il sito di Fusina, infatti, verrà impiegato un numero inferiore di persone rispetto all’attuale impianto a carbone».
Giorgio Malavasi