«Il vero problema, che avrebbe dovuto vederci uniti in una politica economica di filiera, è il fatto che la produzione nazionale di farina, per caratteristiche della stessa, non è adatta alla panificazione e quindi insufficiente al fabbisogno. È necessario importare».
Lo sottolinea Massimo Gorghetto, presidente dell’Associazione Panificatori di Venezia e provincia, e di Confcommercio Mestre, a proposito dell’aumento del prezzo del pane. Oggi le importazioni dall’Ucraina, fra i maggiori produttori mondiali di frumento, sono estremamente difficili e sono per giunta zavorrate dall’aumento dei costi dei trasporti. «I panificatori – prosegue Gorghetto – non comprano il grano degli agricoltori, ma farina dai molini, i cui costi sono aumentati di circa il 30%, meno di quanto riguardi i consumi di gas ed energia elettrica». Insomma, una tempesta perfetta in relazione alla quale i panificatori veneziani vogliono rimarcare dei distinguo, per evitare il giudizio di essere alla radice dei rincari. «Ed è sbagliato – conclude Gorghetto – confrontare tout court i prezzi dei prodotti delle varie regioni d’Italia: basti solo pensare ai costi di approvvigionamento che devono sostenere i veneziani per svolgere il loro lavoro».