Ci vorrà qualche mese prima di fare la spesa di cioccolatini da Caberlotto o di scarpe da Cappelletto, in centro a Mestre, usando il pc di casa o il cellulare. Prima bisogna che – nel prossimo mese di aprile – venga presentata e messa on line la app dedicata.
Intanto, però, il progetto denominato “Miglio digitale” muove i primi passi e si presenta alla città. È un intervento da 100mila euro, finanziati dalla Camera di Commercio di Venezia e Rovigo, con cui si cerca di dare vitalità al commercio in centro a Mestre, sfiancato dalla concorrenza dei centri commerciali e dell’e-commerce globale.
«È già un bel segno di novità che vi abbiano aderito undici imprese commerciali del centro», commenta Maurizio Franceschi, Direttore di Confesercenti Città Metropolitana di Venezia.
In sostanza, fra un po’ di tempo, si potrà scaricare un’applicazione che consentirà a tutti di vedere, dal proprio telefono o pc, un catalogo dei prodotti che quel certo negozio del centro mette in vendita. Poi si potrà, appunto, fare la spesa on line per andare, infine, a ritirare in negozio il prodotto acquistato.
Verrà poi aperto, in calle corte Legrenzi, un “negozio digitale”: ovvero un locale attrezzato con macchine Olivetti in cui sarà possibile anche fare esperienze digitali innovative. Per esempio, perché no, farsi scansionare così da poter provare virtualmente gli abiti di quel certo negozio che aderisce all’iniziativa; e molto altro.
Inoltre, le attività commerciali aderenti al “Miglio digitale” saranno dotate di beacon, cioè di “antennine” che consentono di dialogare con i cellulari di chi passa nei pressi e ha il bluetooth acceso, in un raggio di 50 metri. Alcuni di questi apparecchi sono installati nelle casse dei negozi, che diventano così il computer principale dell’attività.
Verranno raccolte, tramite i beacon, informazioni sui flussi di persone e su altri comportamenti. L’elaborazione delle informazioni (gli orari preferiti, quanti siano i turisti stranieri, da dove vangano…) aiuterà a fare scelte conseguenti di marketing.
Non c’è alcune problema di privacy – sottolineano a Confesercenti – perché i dati raccolti verranno poi elaborati in forma aggregata e nessun singolo utente verrà tracciato o profilato.
E per “allenare” commercianti e commessi all’uso proficuo della nuova metodica digitale arriva anche un plotone di teen-agers. Nell’ambito dell’alternanza scuola lavoro, sarà all’opera una classe terza (la terza F) del liceo “Bruno” di Mestre: Gli studenti si proporranno così come accompagnatori e consulenti nell’uso delle tecnologie.
«L’auspicio, ora – conclude Franceschi – è che molti altri operatori si aggiungano agli undici apripista (i negozi Spaccio 5, Cappelletto Calzature, Antica Drogheria Caberlotto, Duca D’Aosta, Lando Calzature, Samarcanda, Ottica Gatto, Angolo dell’Ottica, Calle Corte Legrenzi e i locali Bistrot 55 e Hora Bistrò Pasticceria Venezia). Le vecchie strade non si possono più percorrere: quella per rilanciare Mestre si chiama modernità».
Giorgio Malavasi