Creazione di posti di lavoro nel Comune, ripopolamento del centro storico e creazione di una comunità resiliente e sostenibile. In occasione dell’anniversario dei 1600 anni di Venezia, Marco Vidal, Direttore Generale Mavive e CEO di The Merchant of Venice, e Giovanni Alliata di Montereale, conservatore Archivio Vittorio Cini e presidente AIL Venezia, offrono una proposta di modello d’impresa sostenibile ed etico che guarda al futuro della città.
Vidal e Alliata hanno da pochi mesi lanciato Bottega Cini, spazio commerciale a San Vio, a pochi passi dal ponte dell’Accademia: il Concept Store nasce dalla partnership tra la Fondazione Archivio Vittorio Cini, il marchio di profumeria di lusso The Merchant of Venice e la startup a vocazione sociale Museyoum.
Molte le realtà veneziane (e non) che trovano spazio nel Museum Shop lagunare: partendo da The Merchant of Venice che è il main brand, passando per le vetrerie Nason Moretti ed Ercole Moretti, le case editrici Marsilio e Lineadacqua, l’antica cartiera Toscolano Paper sul Lago di Garda, le serigrafie dell’artigiano Gianpaolo Fallani, le forcole di Saverio Pastor, le sculture di Giancarlo Franco Tramontin, l’artigianato dell’impiraressa Marisa Convento e molte altre.
Insomma, Bottega Cini è un progetto unico nel suo genere che unisce storia, imprenditoria e cultura in un’ottica completamente innovativa e sostenibile.
Venezia, un gioiello culturale e commerciale, una città tanto unica quanto fragile, che necessita salvaguardia ambientale e rilancio. Un quadro di partenza delicato, con problematiche ambientali e sociali che ne minano la sopravvivenza. Flussi insostenibili di turismo di massa, spopolamento dei residenti, ingenti costi per la manutenzione del patrimonio architettonico, crisi del mondo artigiano, declino industriale in terraferma e importanti sfide ambientali: questi i punti cruciali da risanare per rilanciare la città d’acqua.
E proprio in quest’ottica, le istituzioni regionali, assieme ad un gruppo di grandi aziende tra cui Confindustria Veneto, hanno recentemente redatto il progetto “Venezia capitale mondiale della sostenibilità”, fondato su 5 fronti di intervento: ambiente, società, digitalizzazione, rinascimento culturale e turismo sostenibile.
Gli interventi primari riguardano la creazione di posti di lavoro nel Comune, il ripopolamento del centro storico e la creazione di una comunità resiliente e sostenibile. Potrebbero essere a questo scopo impiegate energie alternative in terraferma – con conseguente recupero di Porto Marghera – agevolati i servizi per i cittadini, contrastate le attività illegali di contraffazione dell’artigianato e rilanciata l’offerta formativa su un piano di educazione sostenibile.
Il progetto non ha solo scopo di innalzare l’immagine della città, ma anche la sua dimensione economica, non appena si potrà ripartire in una realtà post-Covid, colma di sfide ma anche di opportunità. (G.T.)