“I dati occupazionali della nostra regione sono positivi ormai da molti mesi – commenta l’assessore regionale al lavoro – Ci sono le premesse per un consolidamento e un ulteriore impulso alla ripresa, ora dobbiamo fare in modo di non disperdere questo potenziale, ma proseguire sulla strada che abbiamo intrapreso. Le nostre imprese devono essere messe nelle condizioni di poter tornare a investire, anche e soprattutto sul capitale umano. E chi ancora rimane escluso dal mercato del lavoro deve essere aiutato a rientrarvi o, nel caso dei lavoratori più anziani, a transitare verso il pensionamento nella maniera meno traumatica possibile”.
Il primo trimestre 2018 registra l’aumento di 53 mila posti di lavoro, secondo l’Osservatorio di Veneto Lavoro. Da gennaio a marzo 2018 si sono registrate in Veneto circa 225 mila assunzioni, il 17% in più rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, e 172 mila cessazioni (+22,7%), per un saldo complessivo di +53.200 posti di lavoro, il risultato migliore dal 2009 a oggi relativamente a questo periodo dell’anno.
La ‘Bussola’, (disponibile sul sito di Veneto Lavoro, www.venetolavoro.it), il report periodico dell’ente regionale deputato a monitorare il mercato del lavoro, conferma la crescita occupazionale che coinvolge tanto i lavoratori più anziani (+30%) quanto i giovani under 30 (+18%) e interessa in maniera diffusa tutti i settori produttivi.
Saldi positivi si registrano infatti per l’agricoltura, l’industria e i servizi, con metalmeccanico e turismo a fare ancora da traino.
Si conferma anche la ripresa del settore delle costruzioni (assunzioni aumentate del 18%) che, con un incremento di oltre 3 mila posti di lavoro, tocca il livello occupazionale più elevato degli ultimi dieci anni.
L’unico comparto che mostra ancora un saldo negativo, seppure lievemente, è quello dei servizi finanziari.
Circa il 60% dei nuovi posti di lavoro è a tempo determinato. Ma dopo oltre un anno tornano a crescere anche i contratti a tempo indeterminato (+10.500).
Tra le altre tipologie contrattuali continua la crescita dell’apprendistato (+26%), dei contratti di somministrazione (+18%), a conferma di un mercato del lavoro regionale dinamico ma ancora caratterizzato dall’incertezza, e del lavoro intermittente (+49%), come effetto diretto dell’abolizione dei voucher.
I disoccupati iscritti ai Centri per l’impiego del Veneto erano 312 mila al 31 marzo 2018, tra persone effettivamente in cerca di lavoro, disponibili e occupati di breve durata. Si tratta per la maggior parte di donne (55%), adulti tra i 30 e i 55 anni (53%) e persone in possesso del solo titolo di licenza media (35%).
Circa il 30% dei disoccupati amministrativi percepisce la Naspi o un altro ammortizzatore sociale.